In tanti a Milano per i Bowland, finalisti a X-Factor
La comunità fiorentina oggi a Milano per sostenere il gruppo alla finale di «X-Factor»
Hanno fatto più i Bowland in una manciata di mesi di chiunque altro iraniano in 20 anni «per raccontarci come siamo, oltre ai soliti discorsi politici» racconta Sareh Shayesteh, una delle storiche portavoce della comunità a Firenze. Ne sono convinti i circa tremila iraniani residenti i città che da quasi 10 anni sono privi di una realtà associativa forte che li rappresenti sul territorio. Ma che ora si ritrovano a fare il tifo per Saeed Aman, Lei Low e Pejman Fa, amici di scuola fin dall’infanzia, divenuti un trio di grande talento che ha stregato i giudici di X-Factor – scelti da Asia Argento poi passati nella squadra di Lodo Guenzi – e che ora rappresenta tutta Firenze nella finale del concorso musicale più famoso d’Italia.
Stasera, in diretta su Sky, il gruppo si gioca la chance di gloria e successo. Sono in cinquanta a partire per Milano oggi per andare al Forum di Assago a fare il tifo per i Bowland – nome che nella loro lingua di origine, il farsi, significa «forte» e «rumoroso». E tutti indosseranno la maglietta con il disegno realizzzato da Lei per il disco d’esordio Floating Trip, in cui i tre ragazzi sono raffigurati in barca mentre navigano in un mare d’oro. Se la dovranno vedere con X-gli altri finalisti: Anastasio, Naomi e Luna. Ospiti speciali i Muse, Marco Mengoni e Thegiornalisti.
Sareh Shayesteh è la migliore amica di Saeed, che sabato spera di festeggiare il suo trentaseiesimo compleanno da campione di X-Factor. Sono venuti insieme in Italia da Teheran. Lei è arrivata a Firenze nel 2004, lui nel 2006. E hanno abitato insieme per alcuni anni. «Grazie ai Bowland a Firenze si parla di Iran in termini di cultura e non solo di problemi politici — racconta — e si parla di musica non solo come folk tradizionale ma come innovazione del linguaggio. È un po’ come per voi italiani quando all’estero dimostrate che la vostra musica non è solo la taranta ma c’è molto di più».
L’avventura non solo dei tre artisti ma in generale della rinascita artistica e culturale degli iraniani a Firenze prende il via dal festival di cinema «Middle East Now» che «è al centro del nostro rapporto con la città — prosegue Sareh Shayesteh, artista uscita dall’Accademia di Belle Arti — Ho collaborato alle prime cinque edizioni, Saeed ci lavora ancora, ed è stato emozionante vedere un film nella mia lingua per la prima volta al cinema Odeon. Per l’emozione ho pianto. Poi ho cucinato per 500 persone mostrando i nostri vestiti tradizionali».Oggi i Bowland vantano quasi mezzo milione di visualizzazioni su Youtube e 12mila followers su Instagram. «Hanno portato un suono diverso alle orecchie degli italiani — prosegue Sareh — La loro è una piccola e bella rivoluzione». Amici, colleghi, la mamma e zia di Lei arrivate da Teheran per la grande festa, tutti saranno a Milano stasera. È arrivato anche il fratello di Saeed da Londra. «Stiamo preparando la grande festa della vittoria, incrociando le dita — conclude Sareh Shayesteh — Andremo al loro albergo a trovarli e speriamo a festeggiare anche perché da Sky non ci hanno ancora detto quando potranno liberarli dai loro impegni contrattuali, nemmeno quando potremo riaverli a Firenze».
❞ Sareh Shayesteh Grazie a loro qui si comincia a parlare di Iran in termini di cultura e non di sola politica
❞ Andremo al loro albergo e speriamo di festeggiare Da Sky non ci hanno detto quando potranno liberarli