Corriere Fiorentino

In tanti a Milano per i Bowland, finalisti a X-Factor

La comunità fiorentina oggi a Milano per sostenere il gruppo alla finale di «X-Factor»

- di Edoardo Semmola

Hanno fatto più i Bowland in una manciata di mesi di chiunque altro iraniano in 20 anni «per raccontarc­i come siamo, oltre ai soliti discorsi politici» racconta Sareh Shayesteh, una delle storiche portavoce della comunità a Firenze. Ne sono convinti i circa tremila iraniani residenti i città che da quasi 10 anni sono privi di una realtà associativ­a forte che li rappresent­i sul territorio. Ma che ora si ritrovano a fare il tifo per Saeed Aman, Lei Low e Pejman Fa, amici di scuola fin dall’infanzia, divenuti un trio di grande talento che ha stregato i giudici di X-Factor – scelti da Asia Argento poi passati nella squadra di Lodo Guenzi – e che ora rappresent­a tutta Firenze nella finale del concorso musicale più famoso d’Italia.

Stasera, in diretta su Sky, il gruppo si gioca la chance di gloria e successo. Sono in cinquanta a partire per Milano oggi per andare al Forum di Assago a fare il tifo per i Bowland – nome che nella loro lingua di origine, il farsi, significa «forte» e «rumoroso». E tutti indosseran­no la maglietta con il disegno realizzzat­o da Lei per il disco d’esordio Floating Trip, in cui i tre ragazzi sono raffigurat­i in barca mentre navigano in un mare d’oro. Se la dovranno vedere con X-gli altri finalisti: Anastasio, Naomi e Luna. Ospiti speciali i Muse, Marco Mengoni e Thegiornal­isti.

Sareh Shayesteh è la migliore amica di Saeed, che sabato spera di festeggiar­e il suo trentaseie­simo compleanno da campione di X-Factor. Sono venuti insieme in Italia da Teheran. Lei è arrivata a Firenze nel 2004, lui nel 2006. E hanno abitato insieme per alcuni anni. «Grazie ai Bowland a Firenze si parla di Iran in termini di cultura e non solo di problemi politici — racconta — e si parla di musica non solo come folk tradiziona­le ma come innovazion­e del linguaggio. È un po’ come per voi italiani quando all’estero dimostrate che la vostra musica non è solo la taranta ma c’è molto di più».

L’avventura non solo dei tre artisti ma in generale della rinascita artistica e culturale degli iraniani a Firenze prende il via dal festival di cinema «Middle East Now» che «è al centro del nostro rapporto con la città — prosegue Sareh Shayesteh, artista uscita dall’Accademia di Belle Arti — Ho collaborat­o alle prime cinque edizioni, Saeed ci lavora ancora, ed è stato emozionant­e vedere un film nella mia lingua per la prima volta al cinema Odeon. Per l’emozione ho pianto. Poi ho cucinato per 500 persone mostrando i nostri vestiti tradiziona­li».Oggi i Bowland vantano quasi mezzo milione di visualizza­zioni su Youtube e 12mila followers su Instagram. «Hanno portato un suono diverso alle orecchie degli italiani — prosegue Sareh — La loro è una piccola e bella rivoluzion­e». Amici, colleghi, la mamma e zia di Lei arrivate da Teheran per la grande festa, tutti saranno a Milano stasera. È arrivato anche il fratello di Saeed da Londra. «Stiamo preparando la grande festa della vittoria, incrociand­o le dita — conclude Sareh Shayesteh — Andremo al loro albergo a trovarli e speriamo a festeggiar­e anche perché da Sky non ci hanno ancora detto quando potranno liberarli dai loro impegni contrattua­li, nemmeno quando potremo riaverli a Firenze».

❞ Sareh Shayesteh Grazie a loro qui si comincia a parlare di Iran in termini di cultura e non di sola politica

❞ Andremo al loro albergo e speriamo di festeggiar­e Da Sky non ci hanno detto quando potranno liberarli

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I Bowland con Sareh Shayesteh
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 ??  ?? Protagonis­ti I Bowland a «X-Factor» (foto: Lapresse) A destra la copertina di «Floating Trip»
Protagonis­ti I Bowland a «X-Factor» (foto: Lapresse) A destra la copertina di «Floating Trip»

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