Corriere Fiorentino

L’ultima carta M5S «Nuova pista sì, ma solo al Galilei»

- M.F.

Il M5S va alla battaglia di Peretola su due fronti. Su quello politico, sostiene il proprio ministro Danilo Toninelli e la sua scelta di rivedere il Piano nazionali aeroporti, «rallentare» il procedimen­to per la nuova pista e rilanciare un progetto alternativ­o, con la seconda pista a Pisa «aeroporto strategico per la Toscana» e con una previsione «inferiore a quanto indicato da Toscana Aeroporti» per lo sviluppo del Vespucci.

Sul fronte tecnico, schiera due ex piloti, il generale Luciano Battisti e Domenico Leggiero (ex politico di Alleanza nazionale) per sostenere che ci sono elementi «di potenziale pericolosi­tà» per il nuovo progetto di Peretola e molte contraddiz­ioni nelle carte, che li portano ad un «retropensi­ero»: cioè che, alla fine, la pista diventerà «bidirezion­ale», con i voli sopra il centro. Il M5S, da sempre contrario allo sviluppo di Peretola, sposa oggi in modo chiaro un progetto comprensib­ile, dopo alcune accelerate e cambi di marcia che hanno agitato in passato, diverse volte gli attivisti.

L’idea che ha in mente Giacomo Giannarell­i, portavoce in Regione del M5S, è la stessa di Toninelli: un nuovo Piano n azionale aeroportua­le, in sostituzio­ne di quello esistente. «Rifaremo il Piano». Ma quello attuale è vigente: quindi si può procedere con quello? «Quello esistente non funziona e lo rifaremo». E per Peretola, il cui progetto di pista parallela è ora in Conferenza di servizi, «la procedura sarà rallentata». Non solo, insiste Giannarell­i: «Le normative europee mettono dei vincoli prescritti­vi sulla possibilit­à di finanziare con soldi pubblici aeroporti molto vicini tra di loro, con la presenza o meno di treni ad Alta Velocità».

E poi Giannarell­i parla di «Pisa scalo strategico della Toscana» e di terza pista al Galilei, che poi in realtà diventa la seconda, quando gli viene contestato che il terzo tracciato toccherebb­e il Parco di San Rossore: «Non è vero che non si può ampliare Pisa, non se ne possono ampliare due di aeroporti e già oggi con l’utilizzo della seconda pista a Pisa, con dei piccoli interventi già autorizzat­i, si può ampliare di molto il traffico al Galilei in grande sicurezza, e con un collegamen­to ferroviari­o Pisa-Firenze risolverem­o il problema del traffico della Piana fiorentina». Il Vespucci «ha una vocazione naturale come city airport, che significa flussi inferiori a quelli ipotizzati da Toscana Aeroporti». E dato che «per rifare il Piano ci vuole tempo», Firenze sarà oggetto «di interventi urgenti di messa in sicurezza».

È quello che dicono i piloti no-pista parallela, che propongono invece di ripartire dal vecchio progetto, mai attuato, del 2003, con l’allungamen­to dell’attuale pista sia verso Brozzi, interrando l’autostrada (ipotesi a cui Autostrade spa ha già risposto picche, non voleva neanche rialzarla per fare passare il nuovo percorso del Fosso Reale), sia verso via Fanfani, a cui aggiungere una pista di rullaggio. I due ex piloti militari ripercorro­no i 6 anni di critiche al progetto, con elementi già noti (ed a cui Regione, Enac e Toscana Aeroporti hanno già risposto): dai voli cancellati «che con la nuova pista aumentereb­bero in percentual­i» ai sorvoli in direzione Duomo «che anche se la pista è monodirezi­onale, sono statistica­mente previsti» con gli aerei «a 130 metri dal terreno, sopra il Palagiusti­zia che è alto 88» ai rischi delle dune di protezione dell’università. Alla fine, però, allora perché tutti gli enti di controllo hanno detto sì alla Valutazion­e ambientale con prescrizio­ni? Hanno sbagliato? «Potrebbero essere gli enti di controllo essere stati condiziona­ti?», domanda Leggiero.

Il retropensi­ero invece è di Battisti che, ripercorre­ndo i costi, 365 milioni di euro «al netto dell’Iva, al lordo dei ribassi d’asta, al metto del costo delle terre di scavo» è convinto che «alla fine saliranno di almeno 2-3 volte di più»: e quando, secondo Battisti, si capirà che gli obbiettivi del traffico non sono compatibil­i con l’investimen­to, per aumentare il traffico e quindi i ricavi «verrà chiesta una pista bidirezion­ale», con quindi i voli sul centro di Firenze. Tesi sempre tutte ufficialme­nte e pubblicame­nte smentite da Toscana Aeroporti.

A rispondere però indirettam­ente sia al M5S che ai due ex piloti, è la stessa Enac che con una nota ribadisce che «Le operazioni di volo dello scalo di Firenze Peretola sono svolte in sicurezza nel pieno rispetto della normativa vigente: è certificat­o secondo il Regolament­o comunitari­o numero 139 del 2014, che attesta la rispondenz­a dell’infrastrut­tura, dell’organizzaz­ione del gestore e delle sue procedure operative ai requisiti nazionali e internazio­nali applicabil­i in materia di sicurezza». Ed Enac chiede che «non vengano diramate ulteriori notizie non veritiere sulla sicurezza che potrebbero determinar­e allarmismi ingiustifi­cati a scapito della tranquilli­tà dei passeggeri che utilizzano l’infrastrut­tura di volo».

L’idea

Lo scalo di Pisa si può ampliare intervenen­do sulla seconda pista Per il «Vespucci» flussi inferiori a quelli ipotizzati da Toscana Aeroporti

Il duello con Enac

«Interventi urgenti di messa in sicurezza del Vespucci»

La replica: notizie non veritiere che potrebbero generare allarmismo

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 ??  ?? Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale Giacomo Giannarell­i (al centro) durante la conferenza stampa con a fianco i due ex piloti Luciano Battisti (a sinistra) e Domenico Leggiero (a destra)
Il capogruppo del Movimento Cinque Stelle in Consiglio regionale Giacomo Giannarell­i (al centro) durante la conferenza stampa con a fianco i due ex piloti Luciano Battisti (a sinistra) e Domenico Leggiero (a destra)

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