Tav, per Condotte una boccata d’ossigeno dall’Europa
Governo autorizzato a sbloccare il maxi prestito al colosso che ha in appalto il cantiere dell’Alta velocità
Via libera da Bruxelles al salvataggio di Condotte, l’azienda che ha in appalto il nodo fiorentino della Tav, attraverso la controllata Nodaviia. La Commissione europea ha autorizzato il Governo a sbloccare il prestito di garanzia da 190 milioni che darà una boccata di ossigeno all’azienda cui fanno capo Nodavia e Inso.
Il disco verde è arrivato nel giorno in cui i dipendenti di Inso hanno scioperato per tre ore — alla vigilia dell’incontro convocato per oggi al ministero — e il consigliere del presidente Enrico Rossi sui temi del lavoro, Gianfranco Simoncini, ha incontrato i commissari straordinari Giovanni Bruno e Matteo Uggetti. Sicuramente la decisione della commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, darà una boccata d’ossigeno a Condotte: l’obiettivo principale dei commissari, infatti, era proprio ottenere dal Ministero lo sblocco del prestito da 190 milioni che però doveva ricevere il disco verde da Bruxelles. Disco verde arrivato ieri per consentire a Condotte «di far fronte al suo urgente fabbisogno di liquidità limitando nel contempo le distorsioni della concorrenza», hanno spiegato dall’esecutivo comunitario.
La Commissione europea ha sottolineato che «un’uscita improvvisa di Condotte dal mercato metterebbe in difficoltà numerose imprese e condurrebbe alla perdita di molti posti di lavoro. L’aiuto italiano al salvataggio approvato dalla Commissione consentirà a Condotte di proseguire le proprie attività e di evitare nell’immediato ritardi nell’esecuzione di importanti opere infrastrutturali e darà agli amministratori della società il tempo necessario per riportarla alla redditività». Troppo presto però per cantare vittoria, secondo i sindacati: «La notizia del via libera di Bruxelles — dice Daniele Calosi della Fiom Cgil — è sicuramente un elemento positivo, ma al momento non possiamo avere la certezza che il salvataggio di Condotte equivalga automaticamente anche a quello di Inso e di Nodavia».
Sindacati scettici «Buona notizia, ma non c’è certezza che il salvataggio riguardi anche Inso e Nodavia»