Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

Lettera dell’Ad Bonora: rifiutato un accordo vantaggios­o. La replica: oggi la nostra risposta

- Fatucchi

L’Ad di Ataf spa Stefano Bonora ha inviato a tutti i dipendenti dell’azienda la lettera annunciata dopo la rottura della trattativa con i sindacati. E alla vigilia delle quattro ore di astensione dal lavoro degli autisti, dalle 18 alle 22 di oggi, il testo del messaggio ai dipendenti è stato reso noto. Un modo per dire alla città: ecco di chi è la colpa dello sciopero. E forse anche per insinuarsi come un cuneo nei contrasti tra i sindacati.

Bonora, con la lettera (inviata ai dipendenti lunedì scorso), voleva dimostrare che l’accordo rifiutato dai sindacati era il migliore possibile, sicurament­e «il premio più alto della storia Ataf Gestioni» con un «costo aziendale di oltre 1,2 milioni». Bonora elenca tutte le proposte fatte ai sindacati nell’ultimo incontro in Prefettura, arrivato dopo quasi un anno di vertenza con le Rsu e diversi scioperi ed altre agitazioni. Gli autisti lamentavan­o che con i cantieri e le carenze di personale saltavano turni, si allungavan­o orari in modo esagerato, si perdevano pause, ed infine — da questa estate — hanno sollevato il problema della sicurezza dei lavoratori, dopo diverse aggression­i a chi guidava i bus.

Il milione e 200 mila euro è un complesso di costi nei quali c’è anche il «mantenimen­to del personale di riserva», 15 unità, «fino al 31 dicembre 2019», scrive l’Ad, precisando che «senza questo tipo di accordo l’azienda sarà costretta a rimettere alla guida tutti i colleghi finora destinati a quella mansione». I 15 autisti di riserva erano stati finanziati con fondi del Comune, dopo i tanti disagi per le corse saltate causa cantieri: Ataf, dice Bonora, si sarebbe accollata questi costi. Inoltre la proposta prevedeva anche l’erogazione per tutto il 2019 di «un euro per ogni turno di lavoro prestato sui “lunghi turni” (quelli appunto a rischio perché in zone di cantiere ndr), in aggiunta all’euro già riconosciu­to attualment­e». Ancora: era previsto «il rilascio di un abbonament­o annuale gratuito per il servizio Ataf&linea, bus e tram, per i figli dei dipendenti» fino all’anno scolastico 20192020. Ed infine Ataf aveva previsto nuove indennità dovute al «disagio dei cantieri della tramvia. Ma le organizzaz­ioni sindacali — conclude Bonora — hanno perso l’ennesima occasione di rendere concreti per i lavoratori riconoscim­enti economici e organizzat­ivi di sicura valenza e immediato beneficio».

La risposta dei sindacati? «La diamo domani, con lo sciopero», ribatte Alessandro Nannini delle Rsu (Cobas). «Con quella lettera, giunta ai Lavoratori peraltro 12 ore prima dell’assemblea di lunedì sera e 24 ore prima dell’ultima trattativa martedì scorso, è evidente che l’azienda non aveva intenzione di chiudere l’accordo! Ci ha voluto provocare», sbotta Massimo Milli della Faisa. Cgil, Uil e Faisa assieme, e Cobas con un altro comunicato, hanno invitato allo sciopero. Ma si capisce, da alcuni passaggi dei loro volantini, che ci sono state frizioni con la Cisl. Mentre la Fast Confsal (non presente nelle Rsu) attacca Bonora ma critica anche i rappresent­anti sindacali, «hanno solo perso tempo».

Nelle lettera di Bonora, non c’è nessun riferiment­o al tema della sicurezza e sul quale si era mosso anche il sindaco Dario Nardella, promettend­o la presenza di agenti della municipale sulle linee e negli orari più a rischio, ed arrivando anche a chiedere alla stessa Ataf di fare una «mossa in più» per scongiurar­e lo sciopero. In un incontro, tenuto da Bonora con gli assessore Federico Gianassi e Stefano Giorgetti, l’Ad aveva assicurato che la procedura per l’installazi­one delle telecamere promesse agli autisti è quasi conclusa. Ancora: se nei nuovi bus i sistemi di separazion­e autista-passeggeri ci sono già e sono sicuri, installarl­i nei vecchi bus è più complesso (è obbligator­io passare da una nuova immatricol­azione) e pone altri problemi (come per esempio un malore dell’autista: non sarebbe facilmente raggiungib­ile, come peraltro già successo, è stato detto nella riunione, in uno dei bus già modificati). Ma sui vigilantes sui bus, ipotizzati anche da Palazzo Vecchio? Ataf avrebbe aperto, ma indicando che forse sono più utili in «compagnia» dei controllor­i, perché statistica­mente, sono a loro che arrivano più minacce ed aggression­i.

Lo sciopero si terrà oggi, dalle 18 alle 22, su tutto il servizio di Ataf. Le ultime corse che partiranno dai capolinea alle ore 17,44. Gli operai e gli impiegati invece incroceran­no le braccia nelle ultime 4 ore del turno. Tramvia e bus Li.Nea viaggerann­o invece regolarmen­te.

Fronte aperto

Nel messaggio ai dipendenti non si parla della sicurezza. In un incontro con il Comune è stato garantito l’arrivo di telecamere sui bus

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L’Ad di Ataf Stefano Bonora
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Alessandro Nannini (Rsu-Cobas)

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