Corriere Fiorentino

Il fratello di Magherini rinuncia alla corsa per Palazzo Vecchio

Il fratello di Riky: le dinamiche della politica non sono le mie. Cioni: qualcuno era pronto a pugnalarlo

- Giulio Gori

Andrea Magherini non sarà il candidato della sinistra. Motivi familiari: sarebbe dovuto tornare dalla Corsica, dove vive, spiega. «Qualcuno era pronto a pugnalarlo», sbotta l’ex sceriffo Cioni.

Andrea Magherini, il fratello di Riccardo, morto in Borgo San Frediano il 3 marzo 2014 durante un fermo dei carabinier­i in Borgo San Frediano, non sarà il candidato sindaco della sinistra per la corsa a Palazzo Vecchio. Dopo giorni di consultazi­oni con le tante realtà politiche a sinistra del Pd, è stato lui stesso ad annunciare, ieri pomeriggio, di volersi tirare indietro: «La responsabi­lità di affrontare la candidatur­a a sindaco di Firenze comportere­bbe un passaggio nella mia vita privata a cui non mi sento di dare la priorità — ha scritto in una nota diffusa alle cinque di pomeriggio, dopo una giornata in cui si sono rincorse voci sul suo ritiro — L’amore verso la mia famiglia mi spinge a tutelarla di fronte ad un impegno che lascerebbe spazio a possibili dinamiche proprie della politica che non sento appartener­mi».

Una decisione che Magherini ha preso nella tarda sera di giovedì, in consideraz­ione del fatto che vive a Bastia, in Corsica, dove ha un lavoro, e dove vive con la moglie e due figli. Ma ieri, fino a quel comunicato stampa, nella sinistra gli imbarazzi, le conversazi­oni lasciate a metà, i telefoni spenti sono stati molti. Perché era partita una corsa per tentare di convincere Magherini a non ritirarsi da parte dei suoi sponsor: Graziano Cioni (lista civica «Punto e a capo»), Tea Albini (Mdp, vicinissim­a a Cioni), Tommaso Grassi (Firenze riparte a sinistra) e Ornella De Zordo (Unaltracit­tà). Il comunicato era infatti già pronto almeno da un paio d’ore. Gli altri alleati brancolava­no nel buio: «Non sappiamo niente», spiegavano da Sinistra Italiana a metà pomeriggio, «siamo in attesa, per quel che ci riguarda abbiamo un incontro fissato

Albini delusa La politica, quella con la «p» minuscola, non guarda in faccia nessuno Lui rassicura Nessuno mi ha remato contro, anzi ho avuto un’accoglienz­a splendida dalle forze politiche

con Magherini», è stata la versione di Rifondazio­ne. Mentre Miriam Amato di Potere al Popolo ancora nel pomeriggio diceva: «È una candidatur­a interessan­te, siamo vicini alla famiglia Magherini. Ci confronter­emo volentieri con Andrea sulla base del nostro programma».

Poi la doccia fredda, Magherini resta fermo sul no, gli appuntamen­ti vengono disdetti, compreso quello fissato col direttivo di Mdp per ieri sera. Così i suoi sponsor ricorrono ai social per cercare di anticipare eventuali obiezioni su una candidatur­a imposta ai possibili alleati senza neppure aver vagliato attentamen­te la volontà dello stesso candidato: «Ripongano le armi coloro che erano già pronti a pugnalarlo, con la costruzion­e di menzogne, a colpirlo alle spalle perché guardandol­o negli occhi sarebbe impossibil­e», scrive Cioni, mentre Tea Albini dice: «In pochi giorni si è consumato un percorso che avrebbe minato il fragile equilibrio di per sé complicato da mantenere, ma la politica, quella con la p minuscola non guarda in faccia nessuno». A chi si riferisce? I telefoni restano spenti. In realtà, il nome di Andrea Magherini come «candidato unitario della sinistra alternativ­a a Nardella» non aveva suscitato alcuna obiezione di rilievo nella coalizione. Sinistra Italiana si era limitata a dirsi interessat­a e a chiedere un confronto di approfondi­mento: «Non ho nulla contro di lui, ma vorrei conoscerlo prima di dire di sì, non so nemmeno se sia di sinistra», raccontava ieri un esponente di Sinistra Italiana. A smentire il sabotaggio politico è lo stesso Magherini che in serata spiega che «in questi giorni a Firenze nessuno mi ha remato contro, anzi, ho avuto un’accoglienz­a splendida, non posso che ringraziar­e tutte le forze politiche che hanno appoggiato la mia candidatur­a o si sono dichiarate disponibil­i a valutarla». «Cosa mi spingeva a candidarmi? L’amore per Firenze. E anche la convinzion­e che, se anche il mio nome è noto in relazione alla battaglia per Riccardo, avrei potuto lavorare per i diritti e la dignità di tutti quanti i fiorentini – prosegue – La scelta di rinunciare è soltanto mia, perché la mia famiglia, dopo la vicenda dolorosa di mio fratello, ora ha bisogno di normalità. Glielo devo».

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 ??  ?? Andrea Magherini (al centro) insieme a Graziano Cioni fuori dal Palagiusti­zia dopo un’udienza del processo sulla morte di Riky
Andrea Magherini (al centro) insieme a Graziano Cioni fuori dal Palagiusti­zia dopo un’udienza del processo sulla morte di Riky
 ??  ?? Tea Albini e sopra Tommaso Grassi, due grandi sponsor di Magherini
Tea Albini e sopra Tommaso Grassi, due grandi sponsor di Magherini
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