Condannati i rapinatori del Capodanno
Le rapine violente tra il dicembre 2017 e gennaio 2018. Pene tra i cinque e i sette anni di carcere
Seminarono il terrore per le strade di Firenze durante la notte di Capodanno, e non solo. Sceglievano uomini e donne che passeggiavano per il centro storico. Li avvicinavano con un pretesto e, dopo averli minacciati di morte, strattonati e colpiti da calci e pugni, li hanno depredati di IPhone e portafogli.
Venti colpi messi a segno sempre con la stessa tecnica nell’arco di tre settimane.
I quattro malviventi furono riconosciuti e denunciati dalle vittime. A un anno da quelle feroci aggressioni, il gip Alessandro Moneti ha condannato in abbreviato (che comporta la riduzione di un terzo della pena) tre algerini e un marocchino con l’accusa di rapina aggravata e lesioni.
La pena meno severa (5 anni) per Ayoub Eijlali, disoccupato e senza fissa dimora, che ha ottenuto le attenuanti generiche per aver risarcito alcune vittime inviando loro 200 euro, la più elevata per Ahmed Beniaz e Mohamed Ragala (7 anni e 6 mesi), mentre sono stati inflitti 6 anni e 8 mesi a Sifdem Baraka, 19 anni, il più giovane della banda. Il pm Eligio Paolini aveva chiesto condanne comprese tra 8 anni e 4 mesi e 8 anni e 10 mesi per quei giovani nordafricani che hanno alle spalle diverse di denunce per rapina, furto e ricettazione.
I primi raid risalgono alla notte di capodanno 2018. I quattro, in forte stato di alterazione, avvicinavano le persone con scuse banali: «Mi fai accendere una sigaretta?» oppure «che ora è?». Poi le colpivano con un calcio o le strattonavano per strappare un cellulare o una borsa. In alcuni casi, l’aggressione era gratuita e partiva con un «perché mi guardi?» e poi giù pugni e schiaffi.
Così era accaduto in via Palazzuolo a due turiste americane, accerchiate e rapinate della borsa e della catenina a due turiste americane. In via Lamberti era poi toccato a un altro ragazzo statunitense, rapinato del cellulare.
Gli assalti si erano ripetuti, tre settimane più tardi. Nella notte tra il 23 e 24 gennaio la banda ha messo a segno nell’arco di un’ora e mezza, con la medesima brutalità, otto colpi. Dopo qualche ora però erano stati arrestati dai carabinieri.