Dieci furti in sei anni: «Aiutatemi»
Soffiano, l’ottantenne disperata sulla finestra ha apposto un cartello: ma cosa volete ancora?
Dieci furti in 6 anni. Dieci volte i ladri in casa, sempre in pieno giorno. Una media di tre furti ogni anno. Anna Biancardi Pasquinelli è sfinita. Vedova, 80 anni, vive da sola. Ha paura ogni volta che rientra in casa.
«Chissà se troverò ancora una volta la casa sottosopra, svaligiata dei miei oggetti». Vive a Soffiano, in via Coppo di Marcovaldo, quartiere residenziale fiorentino. Sabato scorso, dopo il decimo furto, ha detto basta e ha deciso di rivolgere un appello accalorato alle istituzioni: «Ho il diritto di vivere tranquilla in casa mia, non è possibile questo accanimento nei miei confronti». Poi, armata di una sottile ironia, ha scritto un cartello rivolto ai ladri e l’ha attaccato sul terrazzo, come monito contro i prossimi furti: «Ma cosa cercate ancora? Avete già preso tutto». Forse quel cartello non basterà a fermare i ladri, così come non sono servite le denunce che ha ripetutamente fatto dopo ogni infrazione dentro casa: «Ogni volta ho chiamato la polizia, ogni volta la scientifica è arrivata in casa, ogni volta hanno fatto controlli, eppure i furti continuano».
Non continuano soltanto in casa di Anna, ma in tutta la strada e in tutto il quartiere, ormai da mesi al centro di ladri che, alla luce del sole, probabilmente mimetizzati da residenti, entrano nelle case, spesso forzando i portoni, e svaligiano tutto. In tutti questi anni, alla signora Anna le hanno rubato tantissimi oggetti preziosi: anelli, collane, braccialetti, orologi, anche soldi. E poi borse, vestiti, computer. «Ogni furto è una violazione della propria intimità, tornare in casa e vedere tutto sottosopra è una sensazione terribile che non auguro a nessuno. Mi hanno rubato tutto quello che avevo di più prezioso, non soltanto da un punto di vista economico, ma soprattutto da un punto di vista affettivo, mi hanno portato via i regali che mi aveva fatto mio marito che purtroppo non c’è più. È stato doloroso».
Anna vive a pian terreno, balzare sul terrazzo non è impresa ardua. «I ladri sono entrati dal terrazzo ma non solo, hanno fatto irruzione anche attraverso la finestra di cucina e da quella della camera. Una volta persino dal portone principale». Sulla finestra della camera, è ancora visibile il vetro traforato, probabilmente con la punta di diamante, un buco largo quasi un metro che la signora Anna ha coperto provvisoriamente con un cartone.
Anna ha 80 anni ma ne dimostra dieci meno. È energica e combattiva. Tutti i suoi familiari, dai figli ai nipoti, le consigliano caldamente di installare i cancelletti di ferro per proteggersi dai ladri. Ma lei è testarda e continua a dire di no: «Ma perché devo vivere in casa barricata come una prigioniera, con cancelli e cancelletti come se fossi in carcere, quando invece in carcere dovrebbero andarci i ladri che vengono a svaligiarmi la casa?». Ne fa una questione di principio. «E poi non ho così tanti soldi da permettermi di installare inferriate imponenti». E ne fa una questione di comodità: «Non posso stare ad aprire finestre, inferriate e cancelletti ogni volta che voglio andare sul terrazzo oppure ogni volta che vado a dormire, diventa una cosa stressante, ho il diritto di vivere come voglio in casa mia». I suoi familiari stanno cercando di convincerla a installare qualche forma di protezione, ma la signora Anna è molto determinata: «Io posso anche mettere le inferriate, ma voglio che siano le istituzioni a pagarle, se il Comune e le forze dell’ordine non sono in grado di tutelarmi dai ladri neppure durante il giorno, alla luce del sole, che allora mi paghino le spese per mettere le inferriate».
Anna chiede un incontro col sindaco Dario Nardella, e magari con i rappresentanti delle forze dell’ordine, per raccontare loro di persona quello che ha vissuto, i dieci furti e lo stato d’animo che ne è conseguito ogni volta. «Probabilmente i ladri sono dei professionisti che mi tengono d’occhio ogni volta che esco, per poi entrare in azione». Ecco perché, «adesso esco mal volentieri di casa». E intanto prova ad avanzare una proposta: «Servirebbe un passaggio, almeno di giorno, dei vigili, così i ladri si sentirebbero più intimoriti. Invece niente, qui non passano neanche per le multe».
Nel mirino Ormai mi hanno preso tutto, i ricordi di mio marito e le cose preziose Un dolore profondo Alle istituzioni Vorrei incontrare Nardella e che almeno ogni tanto da qui passassero i vigili