Accelerare subito, per invertire la rotta del 2018
Pioli sul campo, Corvino dietro una scrivania e al telefono. La Fiorentina si è messa d’impegno affinché il 2019 sia diverso, migliore, dell’anno appena concluso. La squadra ha lavorato bene a Malta, la società ha bruciato sul tempo il Milan su Muriel, un rinforzo prezioso. Ora però serve la riprova sul campo. La Viola va a Torino con un briciolo di ottimismo in più. La Coppa Italia non è un traguardo banale, è vero che il calendario è infame, che le trappole si moltiplicano lungo il percorso, che arrivare in fondo è più complicato che in passato. Ma siccome nel calcio niente è scontato e le motivazioni spesso fanno la differenza, ci aspettiamo una risposta forte già questo pomeriggio nello scontro diretto con il Toro, che è anche un anticipo del lungo duello in campionato per l’Europa.
La Coppa Italia è la Champions della Fiorentina e con questo spirito la giovane squadra di Pioli deve affrontarla. Come fosse Juve-Atletico Madrid e non si tratta di essere blasfemi. L’anno scorso la ripartenza dopo le vacanze di Natale è stata terribile: 3-1 a Marassi contro la Sampdoria, addirittura 1-4 in casa con il modesto Verona che poi è retrocesso. Stavolta deve essere necessariamente diversa. E non solo in Coppa Italia. Se la Fiorentina vuole davvero restare agganciata al treno europeo e le mosse sul mercato sembrano avallare questa intenzione, è necessario alzare il ritmo e aumentare la velocità. Pioli ha anticipato già dopo lo 0-0 con il Genoa, ottavo pareggio del girone di andata, cosa sarà necessario nel ritorno: vincere di più. A naso, per centrare almeno il settimo posto, ne serviranno almeno dieci su diciannove. Capiremo molto, se non tutto, già nelle prime tre giornate con Sampdoria, Chievo e Udinese, le ultime due in trasferta. Perciò bisogna spingere sull’acceleratore. subito. Corvino è partito bene sul mercato e ora, sornione, aspetta l’occasione. Ha ragione Pioli: un centrocampista serve solo se è in grado di aiutare la Fiorentina a fare un salto di qualità. Diawara, operazione complessa, forse impossibile, sarebbe l’ideale. Rog, che ha caratteristiche diverse, altrettanto bene. Ma serve di più anche da quei giocatori che vogliono rimanere in viola a tutti i costi (almeno sembrerebbe) e ci riferiamo a Pjaca, sino a oggi più che un oggetto misterioso. Ma anche Gerson deve dare di più mentre suo padre perlare di meno.
Il 2019 è fondamentale anche per il nuovo stadio, che potrebbe rilanciare le ambizioni della Fiorentina. La strada, lo diciamo con inevitabile prudenza conoscendo la burocrazia e i tempi biblici della politica, è tracciata. Ora tocca ai Della Valle. Devono fare un passo verso la città. L’incontro chiesto dal Centro Coordinamento, l’anima del tifo, quella parte che spesso ha fischiato i contestatori ed è sempre stata vicina alla squadra ma anche alla società, vuole capire che futuro ci attende. Richiesta meritevole di attenzione. Intanto tocca a Pioli fornirci le prime risposte. Gennaio è già un banco di prova terribile e affascinante: in Coppa Italia e in campionato.