Corriere Fiorentino

Accelerare subito, per invertire la rotta del 2018

- Di Alessandro Bocci

Pioli sul campo, Corvino dietro una scrivania e al telefono. La Fiorentina si è messa d’impegno affinché il 2019 sia diverso, migliore, dell’anno appena concluso. La squadra ha lavorato bene a Malta, la società ha bruciato sul tempo il Milan su Muriel, un rinforzo prezioso. Ora però serve la riprova sul campo. La Viola va a Torino con un briciolo di ottimismo in più. La Coppa Italia non è un traguardo banale, è vero che il calendario è infame, che le trappole si moltiplica­no lungo il percorso, che arrivare in fondo è più complicato che in passato. Ma siccome nel calcio niente è scontato e le motivazion­i spesso fanno la differenza, ci aspettiamo una risposta forte già questo pomeriggio nello scontro diretto con il Toro, che è anche un anticipo del lungo duello in campionato per l’Europa.

La Coppa Italia è la Champions della Fiorentina e con questo spirito la giovane squadra di Pioli deve affrontarl­a. Come fosse Juve-Atletico Madrid e non si tratta di essere blasfemi. L’anno scorso la ripartenza dopo le vacanze di Natale è stata terribile: 3-1 a Marassi contro la Sampdoria, addirittur­a 1-4 in casa con il modesto Verona che poi è retrocesso. Stavolta deve essere necessaria­mente diversa. E non solo in Coppa Italia. Se la Fiorentina vuole davvero restare agganciata al treno europeo e le mosse sul mercato sembrano avallare questa intenzione, è necessario alzare il ritmo e aumentare la velocità. Pioli ha anticipato già dopo lo 0-0 con il Genoa, ottavo pareggio del girone di andata, cosa sarà necessario nel ritorno: vincere di più. A naso, per centrare almeno il settimo posto, ne serviranno almeno dieci su diciannove. Capiremo molto, se non tutto, già nelle prime tre giornate con Sampdoria, Chievo e Udinese, le ultime due in trasferta. Perciò bisogna spingere sull’accelerato­re. subito. Corvino è partito bene sul mercato e ora, sornione, aspetta l’occasione. Ha ragione Pioli: un centrocamp­ista serve solo se è in grado di aiutare la Fiorentina a fare un salto di qualità. Diawara, operazione complessa, forse impossibil­e, sarebbe l’ideale. Rog, che ha caratteris­tiche diverse, altrettant­o bene. Ma serve di più anche da quei giocatori che vogliono rimanere in viola a tutti i costi (almeno sembrerebb­e) e ci riferiamo a Pjaca, sino a oggi più che un oggetto misterioso. Ma anche Gerson deve dare di più mentre suo padre perlare di meno.

Il 2019 è fondamenta­le anche per il nuovo stadio, che potrebbe rilanciare le ambizioni della Fiorentina. La strada, lo diciamo con inevitabil­e prudenza conoscendo la burocrazia e i tempi biblici della politica, è tracciata. Ora tocca ai Della Valle. Devono fare un passo verso la città. L’incontro chiesto dal Centro Coordiname­nto, l’anima del tifo, quella parte che spesso ha fischiato i contestato­ri ed è sempre stata vicina alla squadra ma anche alla società, vuole capire che futuro ci attende. Richiesta meritevole di attenzione. Intanto tocca a Pioli fornirci le prime risposte. Gennaio è già un banco di prova terribile e affascinan­te: in Coppa Italia e in campionato.

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