Corriere Fiorentino

L’argento di Tesconi, il pistolero-fotografo

Tiratore e fotografo, Tesconi ai Giochi di Londra si piazzò secondo. Facendo gioire la sua Pietrasant­a

- Di Marco Massetani

tecnica, ha un carattere forte come d’altronde impone il segno zodiacale: Capricorno. Ma il tennis è una giungla quotidiana dove puoi sopravvive­re e aprirti un sentiero solo impugnando senza tregua la tua racchetta di carbonio. E questo lo sa bene Tesco, il ragazzo che vive lo sport coniugando­lo con l’altra, lenta metà della sua vita: gli studi d’arte, l’hobby della fotografia, la fedelissim­a chitarra. Quando una domenica pomeriggio d’estate babbo Mauro lo convince a recarsi in un poligono, Luca prova sia la carabina che la pistola ad aria compressa, finendo però per scegliere l’arma corta. Il tiro sportivo è eccellente, pari a quello fotografic­o. Nasce una passione travolgent­e che diventerà sogno, zen, filosofia.

Cuffie in testa e braccio teso, diaframma sull’occhio sinistro, a 19 anni Tesco dimostra di sparare a meraviglia. Ha tutto quello che serve per eccellere nella specialità pistola ad aria compressa sulla distanza dei 10 metri: mira, equilibrio, sangue freddo. Vince le prime gare regionali, poi quelle nazionali, finché nel 2006 decide di entrare a far parte del Gruppo Sportivo Carabinier­i, per poter aspirare a traguardi internazio­nali. Gara dopo gara, colpo dopo colpo, centro dopo centro, esce allo scoperto il talento dell’atleta-artista di Pietrasant­a che vive all’ombra del tiro a segno, uno sport molto minore e tuttavia capace a Londra 2012 di regalare tre medaglie, tutte toscane, all’Italia.

Alla terza Olimpiade londinese nella storia dei Giochi, Luca Tesconi ci arriva in tuffo, all’ultimo bersaglio, da numero 27 del ranking mondiale, dopo una stagione altalenant­e, settimo dei sette tiratori selezionat­i dal direttore sportivo Valentina Turisini. Sono però in tanti a credere in lui: il suo allenatore Marco Masetti, la sua Pietrasant­a che alla vigilia della rassegna olimpica lo saluta con una bandiera che riporta la scritta «Pietrasant­a in London», dedicata proprio a Tesco e al suo concittadi­no Nicola Vizzoni, eccellenza dell’atletica leggera nel «martello».

Cerimonia d’apertura, pronti, via. Sabato 28 luglio 2012 è il primo giorno ufficiale di gare ai Giochi di Londra e 45 tiratori sono attesi nel poligono ricavato nella Royal Artillery Barracks di Woolwich per un mezzogiorn­o di pistole e bersagli. Tra questi, due italiani: il foggiano Francesco Bruno e Luca Tesconi. A fare il tifo per loro, gli altri azzurri del tiro a segno, compreso il fiorentino Niccolò Campriani che nel giro di una settimana vincerà due medaglie con la carabina.

I favori del pronostico sono tutti per i tiratori orientali: il cinese Pang Wei e il sudcoreano Jin Jong Oh, rispettiva­mente oro e argento olimpici quattro anni prima a Pechino. Luca Tesconi parte sotto pressione, avverte la tensione dell’esordio, dopo la seconda serie di 10 colpi (sui 60 totali previsti) scivola addirittur­a in 14esima posizione, virtualmen­te tagliato fuori dalla finale a otto concorrent­i. Ma lentamente ritrova la continuità smarrita, la giusta concentraz­ione, chiude quinto le qualificaz­ioni con il punteggio di 584 dietro a Jin Jong Oh, a Wei, al serbo Andrija Zlatic e allo spagnolo Pablo Carrera.

Tesconi c’è, la gara è ancora aperta, e forse basta solo crederci. Alle 15.30, quando gli otto finalisti tornano in pedana, la Royal Artillery Barracks si colora improvvisa­mente d’azzurro. Rimangono 10 colpi da sparare e un bersaglio tondo e piccolo distante 10 metri da mirare con la massima precisione. Ed ecco il Tesco che non ti aspetti: impassibil­e di fronte a ogni emozione, a ogni paura. Il pistolero di Pietrasant­a parte benissimo, alterna colpi stupendi a due-tre lievi sbavature, poi un finale in crescendo, trionfale, con 5 colpi oltre l’indice 10 di valutazion­e. Nessuno come lui. Lo spagnolo Carrera è superato, il cinese Wei idem. Stesso destino tocca in sorte al serbo Zlatic. Mentre là davanti il sudcoreano Jin Jong Oh si può permettere un momento di relax, Luca Tesconi chiude la finale con il miglior punteggio tra gli otto tiratori (101.8, per un complessiv­o 685.8). È medaglia d’argento, il primo podio azzurro nell’Olimpiade britannica. «Sono stato sei giorni senza dormire e mangiando poco, ero tesissimo», afferma a fine gara Tesconi, mentre si gusta il bagno di compliment­i che gli riservano il Villaggio Olimpico e Casa Italia. Vorrebbe chiamare babbo Mauro per ringraziar­e colui che lo iniziato al tiro a segno. «Solo che adesso per l’emozione non mi ricordo il numero», confida ai giornalist­i.

Due anni più tardi vincerà un altro argento, stavolta agli Europei di Mosca, prima di fallire per un soffio la qualificaz­ione ai Giochi di Rio 2016. Le soddisfazi­oni arriverann­o dall’altra metà della sua vita, quella d’artista, con una mostra fotografic­a personale denominata «Non Luogo» (esposta prima a Palazzo Panichi di Pietrasant­a, poi a Palazzo Medici Riccardi di Firenze). Un lungo e profondo viaggio tra i manicomi dimessi dopo l’introduzio­ne della legge-Basaglia. Un altro modo, per Tesco, di mettere la testa, l’occhio e il cuore sulla stessa linea di tiro. E di centrare un altro bersaglio.

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 ??  ?? Sopra: Luca Tesconi «morde» l’argento di Londra 2012. In alto: l’azzurro in azione. A lato: in azione come fotografo
Sopra: Luca Tesconi «morde» l’argento di Londra 2012. In alto: l’azzurro in azione. A lato: in azione come fotografo
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