Corriere Fiorentino

Via delle Caldaie, la toppa non ha retto: ora è tutto da rifare

- Passanese

La voragine di via Viani ripropone il problema della manutenzio­ne della rete idrica e del peso dei cantieri sulla città e la vita dei residenti. Un lavoro complesso, ma anche con evidenti contraddiz­ioni. E l’esempio è in Oltrarno, con via delle Caldaie. Qui, in una zona dove sono attivi pure altri 3 cantieri, la strada è stata aperta e richiusa tre volte in un anno mezzo.

Transenne e lavori, da due settimane, tengono in ostaggio l’Oltrarno. Non è una novità. Ma questa volta la colpa è di acquedotto colabrodo e troppo vecchio che, al minimo sbalzo di pressione o temperatur­a, riversa in strada, nelle cantine e nei negozi centinaia di metri cubi di acqua. E «provoca» interventi a ripetizion­e, più o meno lunghi.

Lo sanno bene i residenti dell’Oltrarno che in questi giorni sono alle prese con tre cantieri (erano quattro; quello di via della Chiesa è stato chiuso sabato sera) che stanno creando non pochi problemi alla mobilità. Se a questo poi aggiungiam­o che via dei Serragli è quasi del tutto off limits da luglio, e lo sarà per i prossimi 150 giorni (ritardi permettend­o), la rabbia, di chi è costretto a subire questa situazione, monta. Anche perché in giro di vigili non se ne vedono e i cittadini non sanno a chi chiedere informazio­ni.

Sono soprattutt­o i commercian­ti a lamentarsi: «Speravamo che l’apertura del primo tratto di via dei Serragli riportasse in zona i clienti — denunciano gli esercenti — ma a inizio del 2019 il Comune ci ha fatto un altro regalo chiudendo alcune importanti vie del rione». I negozianti si riferiscon­o a via delle Caldaie, che in un anno e mezzo ha chiuso e riaperto per tre volte. Sempre a causa di una perdita e di interventi toppa che hanno spostato di qualche metro il problema: «E così ora ci ritroviamo nuovamente con la strada completame­nte ‘aperta’ e gli escavatori davanti alle nostre botteghe». Per non parlare dei residenti : «Dalle 8 alle 17 stiamo tappati in casa, con le finestre ben chiuse altrimenti smog e polvere ci ammazzano». Da via di Villamagna, la sede di Publiacqua, però, fanno sapere che «nel caso di via delle Caldaie ci sono da rifare anche le fognature. E infatti abbiamo deciso di sostituirn­e 15 metri». Poi c’è via del Leone, che già nel 2018 era stata oggetto di importanti lavori alle tubazione ma dove poco meno di due settimane fa si è registrata l’ennesima rottura con danni a un ristorante e a molte cantine allagate. Infine, c’è via di Camaldoli: anche in questo caso Publiacqua aveva già inviato una squadra per risanare una perdita. E anche in questo caso la toppa, dopo qualche mese, ha causato allagament­i.

L’azienda del servizio idrico assicura che farà di tutto per ripristina­re la viabilità nelle tre strade dell’Oltrarno: nel giro di 10 giorni via delle Caldaie tornerà transitabi­le, in via del Leone ci vorranno due mesi prima che auto e bus possano tornare a percorrerl­a, in via di Camaldoli bisognerà attendere che il lastricato, rifatto dopo il lavoro sulla rete, si assesti. «Per uscire dall’Oltrarno ho dovuto fare il giro dell’oca, è tutto bloccato, chiuso. E nessun vigile che ti dia indicazion­i su quali strade percorrere per arrivare in Porta Romana», si lamenta un residente.

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In alto a sinistra il maxicantie­re in via del Leone, anche questo riaperto a distanza di un anno. Sopra quello in via della Caldaie e a sinistra il pezzo di via di Camaldoli chiuso per i lavori alla rete idrica
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