Corriere Fiorentino

Psicosi e fake news per un caso di meningite

Ricoverata una ragazza di Signa. Sul web scatta il passaparol­a di un’emergenza profilassi. Falsa

- Gori

Psicosi e fake news sono sorte immediatam­ente: il primo caso toscano di meningite nel 2019, che ha colpito una venticinqu­enne di Signa, ha subito innescato una bufera. Sia il caos online per i luoghi frequentat­i dalla ragazza, sia per quanto riguarda l’efficacia del vaccino, a causa della falsa notizia sul ceppo interessat­o.

Il primo caso toscano di meningite nel 2019, che ha colpito una venticinqu­enne di Signa, ha creato una doppia bufera: sia per la psicosi che si è generata a seguito delle notizie circolate online sui luoghi frequentat­i negli ultimi giorni dalla giovane, sia perché un primo test d’urgenza aveva fatto pensare che si trattasse di un ceppo di meningococ­co per cui la giovane era vaccinata da due anni, facendo sorgere perplessit­à sull’efficacia dei vaccini.

Il caso del vaccino

Nel 2016, la ragazza si era vaccinata col Menveo, il vaccino quadrivale­nte che copre contro i ceppi A, C, W e Y. Non per il B, il ceppo che l’ha colpita e che è stato riscontrat­o nei test svolti ieri nel laboratori­o immunologi­co del Meyer diretto dalla professore­ssa Chiara Azzari, un centro di rilievo internazio­nale nella tipizzazio­ne del batterio, tanto che la Regione lo ha eletto a riferiment­o per l’analisi di tutti i casi toscani, adulti compresi. La prima notizia della presunta infezione da ceppo C, circolata prima che ci fossero certezze sulla tipizzazio­ne, ha dato la stura ai no-vax, che sui gruppi Facebook ieri mattina commentava­no:

Allarme in chat

Nella foto sopra la precisazio­ne della piscina Hidron di Campi, sopra le chat sulla necessità di effettuare la profilassi che poi si è rivelata falsa «Quelli vaccinati sono più sensibili a prendere le malattie». Ma se contro il meningococ­co C la campagna straordina­ria della Regione è stata imponente, sono ancora in pochissimi ad essere immunizzat­i per il ceppo B, il cui vaccino è entrato in commercio solo dal 2013 e da allora raccomanda­to (non obbligator­io) per i neonati. Ad inventarlo, il senese Rino Rappuoli: si tratta del primo vaccino al mondo realizzato attraverso il genoma umano; anziché partire dal batterio e modificarl­o, l’antigene è stato progettato in modo artificial­e. Un vaccino, considerat­o estremamen­te sicuro, che viene ritenuto dagli esperti efficace nel 94 per cento dei casi: di fatto previene 19 casi di meningite B su 20.

Il caso della profilassi

Da un cellulare all’altro, il panico su un possibile contagio di massa ha dilagato. La notte scorsa, una prima fake news ha cominciato a rimbalzare su Whatsapp: «Importante: tutti coloro che hanno frequentat­o i locali del circolo Mcl Il Gorinello (di San Piero a Ponti, ndr), venerdì 11 gennaio dalle 21 alle 24 sono caldamente invitati a ricorrere al trattament­o di profilassi per la meningite batterica». Poi, ieri mattina, un altro messaggio: «Ultimo aggiorname­nto: anche chi ha frequentat­o la piscina Hidron (a Campi Bisenzio, ndr) sabato mattina si deve informare per quanto riguarda la profilassi». Poi le due fake news si sono trasformat­e in messaggi vocali, quindi sono arrivate sui social network, creando il panico, con tanto di telefonate all’Asl per avere chiariment­i. Ma chi era nel circolo e nella piscina campigiani non deve sottoporsi ad alcuna profilassi antibiotic­a. A spiegarlo è l’Asl Toscana Centro, costretta a smentire le voci: «L’Azienda sta già provvedend­o a chiamare direttamen­te i contatti stretti per i quali è opportuna la profilassi. In questo momento stanno giungendo ai servizi molte richieste di informazio­ni da parte di cittadini allarmati che hanno frequentat­o nei giorni scorsi la struttura Hidron ed il circolo Il Gorinello. Ma un contatto che non sia stretto (contatto regolare, conviventi, partner sessuale, compagni di classe, compagni di lavoro che condividon­o la stessa stanza, operatori sanitari esposti, persona seduta accanto per almeno 8 ore) non espone ad alcun rischio di contagio». I criteri per disporre la profilassi sono cambiati con una circolare del ministero della Salute dal 9 maggio 2017, quasi due anni fa, dopo che gli esperti si erano resi conto che, in alcuni casi, disporre le terapie antibiotic­he era stato un eccesso di prudenza. Dopo l’Asl, anche il Comune di Campi Bisenzio ha emesso una nota per spiegare che nelle due strutture non si corre alcun rischio. E la Hidron, a sua volta, ha pubblicato due post su Facebook per allontanar­e i timori tra i propri clienti. Chi per davvero doveva essere sottoposto alla profilassi è stato personalme­nte avvisato dall’Asl, che ha ricostruit­o gli spostament­i della ragazza ammalata delle ultime due settimane: in totale si tratta di una quindicina di persone. Non solo i famigliari, ma anche amici rimasti a lungo a contatto con la 25 enne.

No vax all’attacco Era vaccinata e quelli vaccinati sono più sensibili a prendere le malattie

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