Il Times: «Dimenticate la Toscana»
«C’è troppa folla, meglio le Marche». La Regione: «Qui tanti luoghi inesplorati»
«Forget Tuscany», ha scritto il Sunday Times invitando i lettori a fuggire da code e prezzi alti per andare nelle Marche, ma la Regione non ci sta. «Semmai dovrebbero dire “Scopri l’Italia” e “don’t forget Tuscany” — dice l’assessore al turismo, Stefano Ciuoffo — se hanno già visto Firenze, Pisa, Siena e Lucca, ci sono tanti altri posti da scoprire, dove c’è la vera Toscana. Bene vedere tutta l’Italia centrale, ma la Toscana non si può saltare».
Altro che anglo-beceri, la folta comunità inglese che era parte stessa della Firenze Settecentesca o Ottocentesca e della sua identità. «Forget Tuscany... Dimenticate la Toscana, scoprite le colline e le spiagge delle Marche, la regione segreta d’Italia», ha scritto il londinese Sunday Times nell’edizione on line, con l’immagine di Urbino come sfondo.
Una «provocazione» — troppe code e prezzi alti, è il principale motivo della scelta dei redattori inglesi dell’inserto del prestigioso Times, che invitano a dimenticarsi anche della «folla del Chiantishire» — che non è passata inosservata e che dopo i social è arrivata nella stanze di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Regione.
«In realtà il Sunday Times riconosce che la Toscana è la meta più conosciuta e apprezzata, tanto da diventare il riferimento rispetto al quale misurare l’appeal di altri territori, come la bella regione delle Marche — premette l’assessore regionale al turismo, Stefano Ciuoffo — “Forget Tuscany” non mi pare quindi un invito troppo efficace; semmai dovrebbero dire “Scopri l’Italia” e «don’t forget Tuscany”». Ciuoffo, che vuole evitare polemiche campaniliste con le Marche, che nelle intenzioni della giunta Rossi doveva dare vita assieme all’Umbria alla macroregione dell’Italia del Centro, progetto poi arenatosi, preferisce i messaggi positivi. «C’è un’altra cosa che mi permetto di segnalare alla prestigiosa testata inglese: c’è una Toscana meno conosciuta, in qualche caso addirittura sconosciuta, nella quale è di casa il senso autentico del buon vivere e della qualità della vita, una Toscana che mantiene intatti quei valori che l’hanno resa unica, una Toscana fatta di piccoli borghi e di angoli incontaminati, di cammini, fatta di rispetto dell’ambiente e dell’uomo, dell’arte e della cultura. Invito i giornalisti del Sunday Times — conclude — a visitare, se già conoscono Firenze, Pisa, Siena, Lucca e le altre città simbolo della nostra Regione. Anche questa è la vera Toscana, che ha saputo mantenere intatta nei secoli la propria identità, che vive lontana dai riflettori e che merita di essere scoperta».
Insomma, dalla «sfida» la Toscana tenta il rilancio. «È certo che non si può comprendere il Rinascimento, le fondamenta della cultura occidentale — dice l’assessore — se non si conoscono il nostro Paese e tutte le regioni del Centro Italia. E, ovviamente, la Toscana».