E Pioli si gode le prodezze del trio delle meraviglie
La doppietta di Chiesa, le parate di Lafont, i progressi di Milenkovic: la Fiorentina dipende da loro
Sommando le loro età non si raggiungono sessantacinque anni. Se invece si mette insieme il valore che hanno raggiunto i loro cartellini si supera agilmente la quota di cento milioni. Chiesa, Milenkovic e Lafont sono i gioielli più preziosi della Fiorentina. E tutti sono stati protagonisti del passaggio del turno in Coppa Italia contro il Torino.
Più degli altri, senza dubbio, Federico che ha segnato la prima doppietta della sua carriera viola. Chi lo conosce e lo osserva ogni giorno al campo di allenamento assicura che abbia fatto grandi progressi. Rispetto allo scorso anno è diventato più espansivo, probabilmente più sicuro dei suoi mezzi. Aspetto che lo rende sempre più protagonista durante gli allenamenti e quindi un riferimento per i compagni. Già, anche nel gruppo qualcosa è cambiato. Chiesa ha trovato il suo alter ego: si tratta dell’altro Federico, l’altro toscano dello spogliatoio. È Ceccherini, più grande di lui di qualche anno. Affini per carattere, si intendono anche fuori specie per la passione della Playstation in comune.
Quando la squadra si muove in pullman sono sempre seduti accanto e pure in trasferta, quando le camere sono doppie, stanno insieme. Nikola Milenkovic è più riservato di loro, ma oggi è uno dei difensori più ambiti dai grandi club europei. Non si preoccupa del futuro, piuttosto vive il presente con semplicità. Ieri, giornata libera per la squadra, è andato a vedere la Primavera alle Due Strade e si è goduto i gol del suo amico Vlahovic. Entrambi sono arrivati dal Partizan Belgrado e a Firenze trascorrono insieme il tempo libero.
I vicini di casa di Nikola lo hanno affettuosamente accolto e adottato. Capita che a volte venga pure invitato a cena e lui, per non farlo sentire solo, coinvolge l’amico. Per carattere introverso, Lafont somiglia più a lui che a Chiesa. Il portiere ha disputato un girone di andata in continuo crescendo e nelle ultime partite più di una volta ha salvato il risultato. A Torino ha compiuto due belle parate, su Belotti e Iago Falque. L’ambientamento a Firenze è ormai ultimato. Alban ha legato con Dabo, che è uno dei leader dello spogliatoio ma soprattutto è francese con origini del Burkina Faso proprio come lui. Lo tratta come un fratello minore, consapevole di avere a fianco un potenziale campione. Un girone di campionato dopo, i tre talenti viola sono pronti ad accelerare ancora. Anche Pioli sa di non aver più davanti solo delle giovani promesse.