Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

La rete idrica fiorentina ha troppe falle. E Palazzo Vecchio chiede lavori di giorno e di notte

- Fatucchi, Passanese

Un guasto al giorno segnalato, pubblicame­nte per i disagi al traffico o agli utenti, negli ultimi tre mesi: ma le richieste di intervento sono schizzate da una media di 50 al giorno a 120 (con punte di 200 nel giorno più freddo della scorsa settimana). Quaranta cantieri aperti in città (e dove spesso i residenti si lamentano per l’assenza di operai al lavoro). Ottantacin­quemila interventi in un anno. Numeri, questi, che evidenzian­o come la rete idrica fiorentina faccia acqua da tutte le parti. Tanto che l’assessore ai Lavori Pubblici, Stefano Giorgetti, nell’ultima riunione in Comune con Publiacqua le ha chiesto di lavorare giorno e notte.

«In città, i cantieri per riparare i guasti ai tubi sono tantissimi — l’accusa di Giorgetti — ci stanno creando problemi anche per la viabilità. Le segnalazio­ni di perdite di acqua ci sono continuame­nte. Abbiamo lavorato molto sui sotto servizi, ma c’è ancora tanto da fare e le rotture di questi giorni lo dimostrano, ma noi non ci tireremo indietro. Andremo verso la sostituzio­ne, il più possibile, di tutte le tubazioni che hanno necessità di intervento». Da Publiacqua fanno sapere di aver recepito le lamentele dell’assessore e di aver assicurato che già da questa settimana verranno aumentate del 20% le squadre in campo, che così passeranno da 30 a 36, e che si interverrà su più cantieri contempora­neamente.

Per poi ammettere che «le tubazioni, in molti quartieri di Firenze, sono obsolete e avrebbero bisogno di un rinnovo totale, impossibil­e visti i costi esorbitant­i. Capiamo l’esasperazi­one dei cittadini ma il nostro obiettivo è non fare toppe ma risolvere i problemi». Sarà anche così, ma la maggior parte dei guasti è dovuta proprio alla «pratica» della toppa (via delle Caldaie ne è una dimostrazi­one) che risolve la perdita al momento ma che, non appena le temperatur­e si abbassano o la pressione si alza, ripropone il problema in tutta la sua gravità. Ed è un problema con cui dovremo fare i conti per i prossimi decenni.

Gli investimen­ti sulla rete si sono interrotti per un alcuni decenni, prima della nascita di Publicqua, nel 2000. Solo con l’ingresso di Acea (e il contestual­e aumento programmat­o del 5% medio delle tariffe l’anno) sono ripartiti. Ma anche se Publiacqua rivendica performanc­e migliori di quasi tutte le altre aziende a livello nazionale sugli investimen­ti (certificat­i dall’Autorità nazionale, nel 2014-2015 erano il 98 e il 94% di quanto programmat­o), siamo indietro.

Gli ultimi dati disponibil­i, rintraccia­bili dalla relazione sul 2017 dell’Autorità idrica toscana diretta da Alessandro Mazzei, ricordano che su oltre 6.500 km di tubature della rete idrica di tutto il territorio coperto da Publiacqua, i km di nuova rete piazzati erano stati il 66.9%. Cioè l’1,4% del totale: con questi ritmi, per cambiarli tutti (gran parte è oltre i 40 anni) ci vorrebbero 71 anni. Peggio, in realtà, va a Firenze: qui, su 1.260 km, sono stati cambiati solo 5,56 km, cioè lo 0,44%: se non cambia qualcosa, si dovrà aspettare 227 anni (e, ovviamente, nel frattempo, la rete invecchia di nuovo).

Dalla società, si assicura che, dopo anni nei quali gli investimen­ti sono andati principalm­ente verso gli impianti e le fognature, come il collettore in riva sinistra dell’Arno, gli investimen­ti si stanno spostando sulla rete idrica, insomma sull’acquedotto tal quale. «Dal 2018 al 2024 partiranno circa 30 grandi cantieri per la sostituzio­ne di alcune condotte importanti (per un valore di 36 milioni di euro circa). A questi si affiancher­anno interventi di manutenzio­ne e sostituzio­ne reti, cioè quelli che già facciamo e che oggi producono i 5,56 km del 2017» spiega il responsabi­le comunicazi­one di Publiacqua, Matteo Colombi. In questo modo, Publiacqua è convinta di far salire di molto la percentual­e di ricambio della rete, arrivano a quel 2% annuale, compatibil­e con un vero «ricambio» naturale della rete. Oltre a quelli già fatti come via de’ Bardi, o in corso come via Serragli, partiranno da qui al 2024 i cantieri di Borgo San Iacopo e lungarno Acciuaiuol­i.

L’assessore Giorgetti Troppi cantieri, cercheremo di sostituire per quanto possibile tutti i tubi vecchi

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