Lucchese, la rabbia dei tifosi in corteo per il caos societario
Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti Il corteo per il caos societario prima della partita (vinta) con la Pistoiese
«La Lucchese siamo noi». Dietro questo maxi striscione ieri pomeriggio nel centro storico di Lucca si è mosso il corteo voluto e organizzato dai tifosi della curva con un obiettivo: farsi sentire, manifestare la propria rabbia e preoccupazione per il caos societario in cui i rossoneri sono precipitati da alcune settimane.
Circa 400 i sostenitori che si sono dati appuntamento in piazza San Michele, per poi sfilare lungo via Fillungo — «salotto buono» della città — con bandiere, fumogeni e cartelli sotto lo sguardo incuriosito di cittadini e turisti a passeggio, prima di attraversare Porta San Jacopo e raggiungere lo stadio Porta Elisa. Dove la squadra di Favarin ha battuto e sorpassato in classifica (serie C girone A) la Pistoiese lasciando l’ultimo posto grazie al gol di Matteo Lombardo, figlio di Attilio che fece le fortune della Samp degli anni d’oro. Anche allo stadio è proseguita la contestazione verso l’attuale società, ovvero sia la «troika romana» composta da Aldo Castelli, Umberto Ottaviani e l’ex guardalinee di Serie A Enrico Ceniccola, ma anche contro l’ex proprietà dell’imprenditore lucchese Arnaldo Moriconi. Cori pure contro il sindaco Alessandro Tambellini.
All’inizio dell’anno il presidente della Lega Pro, Francesco Ghirelli, era venuto a Lucca subito dopo il cambio di proprietà esortando il club a presentare una nuova fideiussione visto che quella depositata in estate non era stata considerata valida. La società ha deciso di non rispettare il termine indicato da Ghirelli (il 17 gennaio, ndr), perché sostiene la validità di una seconda garanzia già depositata a settembre al posto della prima.
I rossoneri rischiano adesso una nuova penalizzazione di 8 punti (altri 8 sono già stati inflitti). O forse peggio: il sindacato calciatori ha annunciato che nel Consiglio federale del 30 gennaio chiederà l’esclusione immediata per le società con fideiussione non in regola. Matera e Pro Piacenza in primis, ma anche Cuneo e Lucchese appunto.