IL PROFUMO DELLA VELOCITÀ
La Fiorentina e Muriel non meritavano di perdere e il pareggio al 93’ di Pezzella ha rimosso dal campo molte ombre, a cominciare da quelle che riguardavano il capitano (intervento sbagliato nell’azione del 3-2 di Quagliarella). Un errore, il suo, cancellato con il piglio del condottiero mentre rimangono gravi le ingenuità di Edimilson Fernandes che ha lasciato la squadra in dieci e di Vitor Hugo che ha fatto omaggio di un rigore con l’infantile fallo di mano. E quelle di Simeone che un paio di gol li ha smarriti. Sgombrato il campo dagli aspetti negativi, rimangono quelli positivi in cima ai quali vola la prestazione di Muriel che ha segnato due gol molto belli dimostrando qualità di alto livello in due azioni dove alla velocità ha unito una tecnica eccezionale, soprattutto nella seconda rete, quando è partito con ingannevole finta dalla propria metà campo rendendosi irraggiungibile e pilotando il pallone in gol con un destro che viaggiava verso la porta con l’implacabile certezza del successo. Dopo l’esordio ombreggiato in Coppa Italia, Muriel ha sfondato il muro del dubbio con una prestazione eccellente: lui e Chiesa sono attaccanti dallo spunto incontenibile, capaci di una velocità lunga, accompagnata dal controllo di palla e da una lucidità che la corsa non annebbia, ma semmai esalta, com’è successo ieri a Muriel, partito da molto lontano, una volta addirittura dalla propria metà campo (come Chiesa a Torino nel secondo gol). Con due giocatori dallo sprint lungo quali sono Muriel e Chiesa verrebbe istintivo giocare raccolti, fare avanzare i difensori avversari e liberare la prateria ai cavalli di razza, anche se questi sono atteggiamenti tattici fuori moda perché il contropiede sa di vecchio profumo. Eppure se la Fiorentina ha segnato così quattro gol su cinque nelle ultime due partite, qualcosa di buono c’è anche nel vecchio. Il Muriel di ieri e il Chiesa di sempre potrebbero diventare una coppia di alto livello senza la necessità di giocare d’ intesa. Certo occorre anche il resto della squadra, ma pareggiare in dieci al 93’ lava molte macchie e segnare nel recupero in due partite consecutive è un buon segnale.