Un po’ Baggio, un po’ Ronaldo Luis è tornato
IL PERSONAGGIO
I paragoni sono già ripartiti. Quello che lo accompagna da sempre con Ronaldo, il Fenomeno, e quello con Roberto Baggio che ora che Luis ha la maglia viola fa ancora più impressione.
Non dev’essere stato facile realizzare due gol, uno più bello dell’altro, senza poi sprigionare tutta la gioia. Luis Muriel ha preferito non esultare contro la Sampdoria. È la squadra dove, lasciata l’Udinese che lo ha portato in Italia, è cresciuto e si è lanciato. A festeggiare le due reti, una per tempo, ci hanno pensato però i compagni e lo stadio. Su tutti Federico Chiesa che, mentre lo abbracciava, scuoteva la mano destra come dire «Che gol hai fatto!». Qualcuno lo ha paragonato a quello che Baggio, ormai trent’anni fa, fece al Napoli, altri a quello contro il Parma di Edmundo. «Ma quello di Baggio però è stato ancora più bello, ha fatto tutto il campo col pallone» si è schernito Luis, felice come un bambino per il prestigioso accostamento. Poi c’è un altro confronto pesantissimo, quello con Ronaldo, il Fenomeno, che lo accompagna da quando era un ragazzino a Lecce. «È un piacere per me, spero di continuare a sentirlo per tanto tempo». La prima doppietta in viola non è un caso, l’attaccante l’aveva dichiarata prima della partita. Come fanno i fuoriclasse del biliardo. «È vero, avevo promesso a Corvino che oggi avrei segnato due reti». Missione compiuta.
In fondo quella gioia era davvero troppa per essere soffocata. Trascinata in terra dai compagni al 2-1, Luis ha indicato la tribuna con entrambe le braccia. Senza esagerare nei toni. «La dedica è per la mia famiglia. Per le mie tre figlie e il mio procuratore: è anche grazie a loro che sono maturato, sono diventato uomo. Mi hanno aiutato molto negli ultimi mesi difficili». Chiaro il riferimento a Siviglia dove il suo talento lo hanno soltanto assaggiato. Oltre che celebrarlo sui media, adesso in Spagna si augurano che continui a fare bene in modo che la Fiorentina lo riscatti. Muriel non aspetta altro, per adesso si gode il momento e l’intesa con la squadra. «I compagni mi hanno accolto bene, mi è sembrato di essere con loro da tanto e si è visto». Ad un quarto d’ora dalla fine, Pioli lo ha sostituito con Laurini. Ancora le energie per giocare tutta la partita non ci sono. «Manca poco però — assicura il colombiano — Dopo le prime partite mi sento bene, spero entro le prossime due di avere la continuità per giocare le sfide per intero».
Pioli fin dal primo giorno aveva notato un buono stato di forma fisica, anche per questo gli ha dato subito fiducia. «Se Muriel è questo, posso andare a casa tranquillo. Ha un potenziale enorme, ha ventotto anni e non è riuscito a raggiungere quello che poteva — ha detto l’allenatore — Ho parlato con lui in maniera sincera, come faccio coi miei giocatori. Adesso deve trovare la continuità che gli è mancata in carriera, il ruolo non mi preoccupa perché in attacco può fare tutto». Insomma, la prima al Franchi è stata memorabile. Fino al termine della stagione, Luis ha il compito di aiutare la squadra a risolvere il problema del gol. «Voglio rimanere tanti anni qui, mi piace la città e anche la società». E l’inizio sembra quello di una bella storia.
Paragoni e promesse
«Ma il gol a Napoli del Codino è stato ancora più bello. Sono felice, avevo detto a Pantaleo che avrei segnato una doppietta»