Sindaco e categorie contro Leroy Merlin «Non aprite qui»
«Se Leroy Merlin aprirà un punto vendita a Scandicci, a fronte di 90 assunzioni si perderanno 144 posti di lavoro». A lanciare l’allarme sono Confesercenti, Cna, Confartigianato e Confcommercio che annunciano manifestazioni e presidi «a difesa delle micro e piccole aziende del territorio». E chiedono l’appoggio sia dell’amministrazione comunale che della Regione Toscana. Perché «da una nostra analisi su dati, progetti e protocolli — scrivono le quattro associazioni di categoria — emerge che se il marchio del bricolage dovesse sbarcare a Scandicci andrebbero in fumo almeno 120 posti all’interno della Cooperativa di Legnaia e altre 48 aziende operanti negli stessi settori della multinazionale sarebbero costrette alla chiusura». Leroy Merlin avrebbe acquistato un terreno di 12 mila metri quadrati nell’area ex Margheri, a San Giusto, con la dichiarata intenzione di realizzare un nuovo megastore. Da quello che si sa, avendo ricevuto un primo no dai Comuni di Scandicci e di Firenze, il brand d’Oltralpe si sarebbe rivolto alla Regione concordando direttamente con la presidenza un piano di investimenti che prevede nuovi insediamenti in diverse località toscane (Carrara, Pistoia e Campi avrebbero già dato l’ok), tra cui figurerebbe anche il Comune dell’hinterland, e decine di assunzioni. Il sindaco Sandro Fallani però precisa che per quei terreni di San Giusto «non vi sono previsioni urbanistiche che permettano la realizzazione di strutture commerciali. Le sole due previsioni per l’area che ricade nel territorio del Comune di Scandicci sono quelle residenziale e turistico ricettiva». Ma l’assessore regionale al Commercio, Stefano Ciuoffo, fa sapere che «Leroy Merlin potrà chiedere al Comune una variante. È una strada lunga ma lo può fare».