Corriere Fiorentino

Ritardo di anni per il test di genetica: «Un centinaio i pazienti ancora in attesa»

La reazione di Careggi: «Colpa della nuova tecnologia». Che viene utilizzata dal 2013

- Antonella Mollica © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«Si tratta di esami molto complessi che hanno bisogno di diversi passaggi. E da quando è cambiata la tecnologia si sono accumulati ritardi che adesso stiamo cercando di smaltire». La dottoressa Elisabetta Pelo è la responsabi­le della Diagnostic­a genetica di Careggi, reparto finito nell’occhio del ciclone dopo che alcuni pazienti malati di cardiomiop­atia hanno presentato un esposto in Procura per i ritardi nei risultati dei test genetici.

La tecnologia è cambiata nel 2013 a Careggi, quando è stato introdotto il metodo Ngs (la tecnica di nuova generazion­e per leggere le sequenze di dna, ndr). Possibile che a distanza di sei anni possano esserci ancora oggi riflessi sui tempi di refertazio­ne? «È così — dice la dottoressa — adesso stiamo concludend­o le refertazio­ni degli esami effettuati nel 2018, quelli del 2017 sono in dirittura di arrivo. Per i quaranta pazienti ai quali abbiamo mandato le lettere lo scorso ottobre per segnalare il ritardo — spiega la dottoressa — abbiamo i referti pronti, eccetto per due persone che necessitan­o di ulteriori approfondi­menti dal momento che si tratta di casi particolar­mente complessi. Sei li abbiamo conclusi oggi».

L’anello debole dei test genetici, spiegano gli esperti, è dato dal fatto che le varianti del dna, quando vengono trovate devono essere interpreta­te.

In realtà, spiegano i pazienti cardiopati­ci accomunati dalla lunga attesa, la lettera da parte di Careggi sarebbe arrivata a una quarantina di persone ma in realtà sarebbero più di cento i pazienti in attesa da più di un anno dei risultati dei test. Nel 2018 nel centro ci sono stati 250 nuovi ingressi. «Per questo chiediamo adesso che la Procura faccia chiarezza su questa vicenda — vogliamo che siano i magistrati ad acquisire quegli elenchi per spiegarci se c’è stata, come noi crediamo, un’omissione. Anche la direzione di Careggi deve fornire delle spiegazion­i al riguardo, perché non può essere normale un’attesa di due anni quando, fino a qualche anno fa, i tempi di attesa per ottenere il responso andavano da tre a sei mesi».

La diagnostic­a genetica di Careggi è sempre stato un centro all’avanguardi­a di alto livello tecnologic­o, punto di riferiment­o non solo per la Toscana ma anche per il resto d’Italia per la diagnosi prenatale, per le degenerazi­oni retiniche, per la fibrosi cistica e per la cardiomiop­atia ipertrofic­a dilatativa. «Proprio per questo — dicono i pazienti — è difficile accettare che adesso qualcosa in un meccanismo che funzionava perfettame­nte si sia inceppato».

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L’azienda ospedalier­a di Careggi
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La prima pagina del «Corriere Fiorentino» di sabato scorso con la notizia dell’esposto contro i ritardi del laboratori­o di genetica a Careggi

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