Corriere Fiorentino

«L’arresto fu illegale». Vigili condannati

L’episodio nel 2009, la Cassazione conferma la pena per due agenti

- Valentina Marotta

Inveì contro l’auto dei vigili che stava per investirlo, in piazza della Libertà. L’uomo, la sera del 10 ottobre 2009, fu ammanettat­o, sbattuto a terra e poi trattenuto, per quasi due ore, con false accuse, negli uffici della polizia municipale di Firenze.

Per i due agenti, a distanza di quasi dieci anni, adesso è arrivata la sentenza definitiva. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 1 anno e 11 mesi per Duccio Maschio e di 1 anno e 9 mesi per Sebastiano Focardi accusati di arresto illegale, lesioni aggravate dall’abuso di autorità, falso e calunnia. Dovranno inoltre versare al fiorentino, 50 anni, che si era costituito parte civile con l’avvocato Adriano Saldarelli, 5.000 euro (oltre agli interessi maturati) e pagare le spese legali. Per loro è scattata anche l’interdizio­ne dalla profession­e per tutta la durata della pena.

Quella sera, Marco andava alla stazione Santa Maria Novella per prendere un treno regionale, alle 22.08. Tentò di attraversa­re, fuori dalle strisce pedonali il viale, quando una vettura bianca, che andava a velocità sostenuta, gli tagliò la strada. Per tutta risposta, il pedone sollevò un braccio e urlò una parolaccia. Poi riprese a correre verso la stazione. L’auto frenò e fece inversione, costringen­dolo a fermarsi. Marco sentì solo lo stridio dei freni, ma quando fu afferrato alle spalle si accorse che erano agenti della municipale. I due lo immobilizz­arono, gli tolsero il telefono e gli impedirono di rispondere alla chiamata della ragazza che, intanto, lo stava aspettando. Lo sbatterono prima con le spalle al muro e poi a terra. E per ammanettar­lo «salirono con le ginocchia sulla schiena dell’uomo schiaccian­dogli il viso contro l’asfalto».

Marco fu portato al Comando e lì perquisito e chiuso in camera di sicurezza. In primo grado, Duccio Maschio e Sebastiano Focardi erano stati condannati rispettiva­mente a due anni e nove mesi e due anni e sette mesi di reclusione. I giudici d’appello avevano poi riconosciu­to le attenuanti e ridotto la pena.

I due vigili avevano poi fatto ricorso in Cassazione ma la loro pena che è stata confermata. Per gli Ermellini il verdetto d’appello era infatti da ritenersi «esauriente ed esaustivo»: spiega perché è stato dato credito alla versione del giovane a fronte dei «contrasti e distonie» nei quali erano incorsi gli imputati durante tutto il dibattimen­to.

La vicenda

La vittima era stato sbattuto a terra, trattenuto per quasi 2 ore con false accuse

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