Corriere Fiorentino

Le scuse della Spal

Il presidente del club ferrarese ha telefonato alla Fiorentina dopo le dure accuse a Federico

- Stefano Rossi © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Si è preso una notte di riflession­e. Per smaltire la rabbia e la delusione, ma soprattutt­o per valutare a freddo le accuse che ha rivolto a Chiesa. Poi Walter Mattioli ha telefonato alla Fiorentina. Troppo forti le parole nei confronti dell’esterno della Fiorentina per non ripensarci e quindi scusarsi.

Ieri mattina il presidente della Spal ha contattato Mario Cognigni e Giancarlo Antognoni, i due dirigenti viola che nell’immediato post partita di domenica hanno replicato alle sue accuse nei confronti di Federico: «È bravo a inventarsi i falli, è una persona poco seria», ha tuonato davanti ai microfoni. Mattioli, adirato soprattutt­o per il modo in cui è arrivata la sconfitta, è ritornato sui suoi passi. Al telefono ha fatto marcia indietro, ha chiesto scusa spiegando di aver esagerato. Fino ad ora però non ha contattato Federico, il diretto interessat­o. Inoltre, non ha voluto rilasciare dichiarazi­oni pubbliche. La Spal, infatti, preferisce lasciare che tutta la vicenda si sgonfi da sola con il passare del tempo. Tutte le attenzioni del club della famiglia Colombarin­i (che a fine partita si è espressa con toni più pacati), subito dopo il botta e risposta, si sono rivolte al prossimo impegno contro il Sassuolo. La squadra di Semplici infatti è ancora in piena lotta per non retroceder­e, ancora di più dopo la sconfitta contro la Fiorentina. Per questo ha deciso di impegnare tutte le proprie energie solo e soltanto per raggiunger­e l’obiettivo sportivo. Dall’altra parte la società viola e non è intenziona­ta a presentare un esposto alla Figc. E non lo era nemmeno prima delle scuse che sono stato accettate. Le parole dei dirigenti viola, come quelle di Mattioli, sono pubbliche già da due giorni. Sarà la procura federale, se lo riterrà opportuno, ad intervenir­e con sanzioni o altri tipi di provvedime­nti. Non sarà la Fiorentina a sollecitar­e un intervento. Lo scorso settembre fu Gian Piero Gasperini ad accusare Chiesa per un altro rigore fischiato ai viola dopo l’analisi alla Var: «È abituato a simulare, deve essere punito e non premiato» fu l dura accusa.

Dopo quella circostanz­a non venne attuata nessuna multa o squalifica nei confronti dell’allenatore dell’Atalanta. Anche la famiglia del giocatore non è intenziona­ta a farsi valere tramite vie legali. Federico è un patrimonio della Fiorentina, è compito della società che possiede il suo cartellino tutelarne l’immagine. Cosa che è prontament­e successa al termine della partita di Ferrara. Insomma, dopo qualche ora i toni si sono abbassati e i contorni della vicenda hanno iniziato a sfumarsi.

Ma l’eco delle accuse rivolte a Chiesa è destinata a continuare. Proprio come i mugugni e i fischi che il talento viola riceve in tutti gli stadi di Italia quando subisce un fallo più o meno chiaro. Il giorno libero concesso ieri da Pioli alla squadra tuttavia ha permesso a Federico di staccare e rilassarsi qualche ora. Giusto il tempo di smaltire il fastidio e il malessere che la vicenda gli avrà causato. Proprio come quando fu Gasperini ad attaccarlo nell’episodio precedente­mente incriminat­o.

Da oggi pomeriggio insieme ai compagni, Chiesa comincerà a preparare la sfida all’Inter. Poi tra meno di dieci giorni ci sarà anche la semifinale di andata di Coppa Italia proprio contro l’Atalanta. E, ovviamente, Gasperini. Risposta migliore di quella sul campo non c’è. Federico lo sa bene.

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Sopra Federico Chiesa in azione durante la partita con la Spal, sotto il presidente dei ferraresi Mattioli

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