LUCI AD ARTE NEL SEGNO DI MICHELANGELO
Nella Sagrestia Nuova l’illuminazione evoca quella creata dal Buonarroti Un progetto combinato con il restauro e l’indagine delle sculture D’Agostino: valorizzeremo anche la stanza segreta che in futuro si ammirerà
«È come se avessimo ancora solo le candele e la luce solare. Come ai tempi di Michelangelo. Ma usando la tecnologia». È così che il maestro delle luci Mario Nanni ha pensato, progettato e realizzato la rinnovata illuminazione della Sagrestia Nuova delle Cappelle Medicee, luogo di sepoltura di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de’ Medici, che da oggi rende allo stesso tempo nuova e «antica» la visita alle Cappelle Medicee.
Lo ha fatto studiando per un anno intero come deve essersi approcciato Michelangelo nel 1519, quando la progettò. È passato esattamente mezzo millennio e attraverso apparati led realizzati su misura Nanni e il suo staff sono sicuri di aver risolto l’unico «difetto» che la precedente illuminazione si portava in dote: la creazione di «doppie ombre sulle statue» che conferivano alla visione del complesso della sagrestia «un carattere teatrale e drammatico». E lo ha fatto grazie a semplici faretti che offrono una luce morbida simile a quella del progetto originario del Buonarroti, alterato poi dalla costruzione, fra il ‘500 e il ‘600, della Cappella dei Principi che intercetta per parte dell’anno il tragitto del sole. L’intervento è stato promosso dai Musei del Bargello in collaborazione con Lottomatica che ha finanziato i lavori dopo un’opera di ripulitura delle statue e degli ambienti portata avanti dallo storico dell’arte e restauratore Antonio Forcellino, anche ideatore del progetto e specialista nell’operare su Michelangelo, a cui ha dedicato gran parte della sua vita professionale di restauratore. «Dopo questo – ha detto – penso che il rapporto tra me e Michelangelo possa dirsi concluso». Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello di cui le Cappelle Medicee fanno parte, ha spiegato che «la collaborazione con Lottomatica ha permesso ai Musei del Bargello di completare un progetto biennale di manutenzione delle tombe medicee e la realizzazione della nuova illuminazione della Sagrestia. La costante cura e la tutela delle opere d’arte sono obiettivi primari dei nostri Musei. Il nuovo sistema di illuminazione anche per la stanza segreta di Michelangelo consentirà in futuro di poter ammirare in sicurezza gli affascinanti disegni che vi si conservano».
Mario Nanni ha piazzato 4 videocamere in punti strategici della sagrestia «per riprendere il percorso che compie la luce naturale nell’arco delle 24 ore e dell’anno solare», per poi concentrarsi sull’idea di
«far dialogare per quanto possibile le mie luci con quella naturale, nascondendo al meglio che ho potuto i faretti, di modo che il nostro intervento risultasse il meno invasivo possibile». Perché in Michelangelo – come hanno specificato Paola D’Agostino e Monica Bietti, storica dell’arte responsabile delle Cappelle Medicee – «architettura, scultura e uso della luce naturale erano profondamente connesse». Ed è soprattutto la Sagrestia Nuova a rappresentare uno degli esempi più fulgidi «di come il genio rinascimentale lavorasse sulle fonti luminose», avendo lui progettati anche le finestre sui vari ordini architettonici, e la lanterna della cupola.