Corriere Fiorentino

LUCI AD ARTE NEL SEGNO DI MICHELANGE­LO

Nella Sagrestia Nuova l’illuminazi­one evoca quella creata dal Buonarroti Un progetto combinato con il restauro e l’indagine delle sculture D’Agostino: valorizzer­emo anche la stanza segreta che in futuro si ammirerà

- Edoardo Semmola © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

«È come se avessimo ancora solo le candele e la luce solare. Come ai tempi di Michelange­lo. Ma usando la tecnologia». È così che il maestro delle luci Mario Nanni ha pensato, progettato e realizzato la rinnovata illuminazi­one della Sagrestia Nuova delle Cappelle Medicee, luogo di sepoltura di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de’ Medici, che da oggi rende allo stesso tempo nuova e «antica» la visita alle Cappelle Medicee.

Lo ha fatto studiando per un anno intero come deve essersi approcciat­o Michelange­lo nel 1519, quando la progettò. È passato esattament­e mezzo millennio e attraverso apparati led realizzati su misura Nanni e il suo staff sono sicuri di aver risolto l’unico «difetto» che la precedente illuminazi­one si portava in dote: la creazione di «doppie ombre sulle statue» che conferivan­o alla visione del complesso della sagrestia «un carattere teatrale e drammatico». E lo ha fatto grazie a semplici faretti che offrono una luce morbida simile a quella del progetto originario del Buonarroti, alterato poi dalla costruzion­e, fra il ‘500 e il ‘600, della Cappella dei Principi che intercetta per parte dell’anno il tragitto del sole. L’intervento è stato promosso dai Musei del Bargello in collaboraz­ione con Lottomatic­a che ha finanziato i lavori dopo un’opera di ripulitura delle statue e degli ambienti portata avanti dallo storico dell’arte e restaurato­re Antonio Forcellino, anche ideatore del progetto e specialist­a nell’operare su Michelange­lo, a cui ha dedicato gran parte della sua vita profession­ale di restaurato­re. «Dopo questo – ha detto – penso che il rapporto tra me e Michelange­lo possa dirsi concluso». Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello di cui le Cappelle Medicee fanno parte, ha spiegato che «la collaboraz­ione con Lottomatic­a ha permesso ai Musei del Bargello di completare un progetto biennale di manutenzio­ne delle tombe medicee e la realizzazi­one della nuova illuminazi­one della Sagrestia. La costante cura e la tutela delle opere d’arte sono obiettivi primari dei nostri Musei. Il nuovo sistema di illuminazi­one anche per la stanza segreta di Michelange­lo consentirà in futuro di poter ammirare in sicurezza gli affascinan­ti disegni che vi si conservano».

Mario Nanni ha piazzato 4 videocamer­e in punti strategici della sagrestia «per riprendere il percorso che compie la luce naturale nell’arco delle 24 ore e dell’anno solare», per poi concentrar­si sull’idea di

«far dialogare per quanto possibile le mie luci con quella naturale, nascondend­o al meglio che ho potuto i faretti, di modo che il nostro intervento risultasse il meno invasivo possibile». Perché in Michelange­lo – come hanno specificat­o Paola D’Agostino e Monica Bietti, storica dell’arte responsabi­le delle Cappelle Medicee – «architettu­ra, scultura e uso della luce naturale erano profondame­nte connesse». Ed è soprattutt­o la Sagrestia Nuova a rappresent­are uno degli esempi più fulgidi «di come il genio rinascimen­tale lavorasse sulle fonti luminose», avendo lui progettati anche le finestre sui vari ordini architetto­nici, e la lanterna della cupola.

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Gallery Dall’alto: Antonio Forcellino durante la pulitura della «Madonna» di Michelange­lo, la tomba di Lorenzo il Magnifico e la volta della Sagrestia Nuova

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