Corriere Fiorentino

Ferragamo green (elogio del riciclo)

Ad aprile la mostra che mette al centro l’ambiente

- Laura Antonini © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Punto di partenza Il calzolaio delle stelle sperimentò materiali poveri e diede vita a creazioni bellissime

Ruoterà attorno al tema della sostenibil­ità ambientale Sustainabl­e Thinking la nuova mostra in programma da 12 aprile all’8 marzo 2020 al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze. Argomento tra i più sentiti nei settori dell’arte e della moda, quello della sostenibil­ità è da sempre vivo nel dna della maison fondata da Salvatore che per primo, nel periodo dell’autarchia, sperimentò materiali poveri e di riciclo (dal nylon al cellophane e dalla pelle di pesce al sughero e alla rafia) per dar vita a creazioni bellissime. Partendo da questo patrimonio di materie e forme il progetto espositivo firmato dalla direttrice del museo e della Fondazione Ferragamo Stefania Ricci racconterà quindi a tutto campo l’impegno per l’ambiente e l’attenzione alla natura grazie ai linguaggi speculari della moda e dell’arte che ad ogni rassegna del museo fiorentino vengono abbinati e fatti parlare all’interno dell’itinerario proposto. Nell’allestimen­to della mostra che vede la collaboraz­ione di una squadra in rosa di addetti ai lavori tutta al femminile (da Giusy Bettoni fondatrice C.l.a.s.s. eco hub di Milano, alla storica dell’arte Arabella S. Natalini e dalla fashion editor di Vogue Sara Sozzani Maino alla stilista Marina Spadafora) sono quindi attese alcune delle calzature provenient­i dall’archivio Ferragamo ma anche opere d’arte e abiti. Ancora top secret i nomi delle opere d’arte che verranno esposte al Museo Ferragamo alcune delle quali dovrebbero essere realizzate esclusivam­ente per questa mostra. Come elementi complement­ari chiamati a testimonia­re e a raccontare la crescente sensibilit­à del mondo all’uso consapevol­e delle risorse della natura non mancherann­o abiti e documenti richiesti a stilisti, collezioni­sti e musei internazio­nali. Come sempre l’esposizion­e dialogherà quindi con il territorio grazie ad un calendario ancora da definire di progetti, collateral­i, seminari e workshop.

 ??  ?? A sinistra: Sheila Hicks, «Satellite Interplané­taire», 2016 (Melide, Collezione privata)A destra: Stella Jean, «Ararauna», 2018, abito in viscosa italiana, dipinto e ricamato a mano dall’artista Ambra Lucidi
A sinistra: Sheila Hicks, «Satellite Interplané­taire», 2016 (Melide, Collezione privata)A destra: Stella Jean, «Ararauna», 2018, abito in viscosa italiana, dipinto e ricamato a mano dall’artista Ambra Lucidi
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Ferragamo, Rainbow Future, 2018

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