Autovelox in regola
«Sono strade di scorrimento» Il sigillo del Comune sui viali (lo dice anche la Cassazione)
I viali di Firenze sono di «scorrimento». Anche se a volte intasati, da ieri lo sono formalmente: così vengono definiti nel nuovo Piano della mobilità approvato dal Consiglio comunale. Ma per l’opposizione questo è solo un modo per sanare le centinaia di contenziosi nati per le multe fatte sui viali dagli autovelox, spesso contestate dagli automobilisti.
È una vicenda che va avanti da almeno 9 anni, quella delle proteste per gli autovelox lungo i viali: soprattutto quello di viale Etruria, Gramsci e Lavagnini. I principali «multatori» della città: le multe, infatti, fatte qui sono sempre intorno alle 100 mila l’anno. Posti nei luoghi più pericolosi, a detta dell’amministrazione, il loro ruolo di «prevenzione» è spesso contestato dalle associazioni dei consumatori. Uno di questi autovelox, peraltro, in viale Etruria, è da sempre criticato proprio per la poca visibilità. Diverse di queste sanzioni hanno visto i multati ricorrere al giudice di Pace, ottenendo in primo grado la cancellazione delle multe. Motivo principale: per poter installare gli autovelox, ha deciso più di un giudice, era necessario che queste fossero «strade di scorrimento». Mentre non lo erano, almeno sulla carta.
La polemica contro la scelta di definirle tali arriva dai consiglieri Francesco Torselli ed Arianna Xekalos di Fratelli d’Italia e Firenze in movimento. «Quanti soldi pubblici sono stati spesi dal Comune di Firenze per costituirsi contro le migliaia di automobilisti (1.638 nel solo ultimo anno) che si sono visti multare dagli autovelox presenti sui viali di Circonvallazione e lungo viale Etruria?» domandano i due consiglieri, segnalando che «dal 2008 ad oggi si sono susseguite polemiche su polemiche in merito alle postazioni fisse di rilevamento della velocità lungo i viali di Circonvallazione e lungo viale Etruria, in quanto il codice della strada prevede che lungo le strade non classificate come “di scorrimento’ (cosa che fino ad oggi erano viale Etruria ed i viali di Circonvallazione) non possano essere elevate sanzioni in assenza di Polizia Municipale in loco».
Palazzo Vecchio ha sempre contestato l’interpretazione di alcuni giudici di Pace che hanno cancellato alcune delle multe prese su quei viali. A dar ragione al Comune, per il momento, ci sono almeno due sentenze della Cassazione: basta che le strade siano davvero «di scorrimento», non anche formalmente. Le sentenze hanno riguardato viale Gramsci e viale Lavagnini, il 17 aprile prossimo ce ne sarà una su viale Etruria.
L’opposizione «Quanti soldi pubblici sono stati spesi per costituirsi contro migliaia di cittadini?»