In Procura
La studentessa Usa sarà interrogata, dubbi sul racconto
Le telecamere interne del locale non hanno ripreso l’aggressione raccontata dalla studentessa americana di 20 anni sabato mattina. E le telecamere esterne non hanno ripreso nessun uomo che fosse alto due metri, l’unico particolare che la presunta vittima ha riferito ai poliziotti, spiegando che — a causa dell’alcol — di quella notte lei non ricorda molto. Ed ecco anche perché il pm Beatrice Giunti ha chiesto che la studentessa sia ascoltata nella forma dell’incidente probatorio entro il 17 aprile, giorno in cui lascerà l’Italia. Nella stessa modalità potrebbe essere ascoltato un amico della giovane, anche lui americano, che potrebbe essere a conoscenza di alcune fasi della vicenda. La ragazza, da settimane a Firenze per motivi di studio, ha già un biglietto di ritorno negli Stati Uniti e la Procura vuole acquisire la sua testimonianza così da utilizzarla in un eventuale processo.
Da sabato mattina gli investigatori della squadra mobile sono al lavoro per cercare riscontri al racconto confuso della ragazza. Al momento non sarebbero emersi elementi utili per individuarlo. Non solo. Dai referti medici non sarebbero emersi segni evidenti di violenza. Al momento le uniche certezze riguardano gli orari. La ragazza è arrivata al pub con alcune amiche in tarda serata. Siccome aveva bevuto e stava creando qualche problema di troppo i buttafuori alle 3 l’hanno allontanata. Le amiche l’hanno persa di vista e solo dopo un po’ di tempo l’hanno cercata sul cellulare.
L’hanno poi ritrovata in strada, tra le lacrime: a loro ha raccontato di essere stata violentata. E a quel punto, alle 7, l’hanno accompagnata al pronto soccorso di Careggi. Secondo quanto raccontato dalla ragazza agli agenti della volanti, chiamati dai sanitari, all’interno del locale sarebbe stata avvicinata da un uomo che l’avrebbe spinta contro il muro e l’avrebbe costretta a un rapporto sessuale completo.
La ragazza agli investigatori della squadra mobile ha spiegato di non sapere indicare di che nazionalità fosse. Le è stato chiesto quale fosse la carnagione del presunto aggressore ma lei ha sempre risposto che non ricordava.
Le immagini delle telecamere di sicurezza del locale — visionate dalla polizia — mostrerebbero la ragazza che, alticcia, viene accompagnata fuori dal locale. Dove poi l’hanno trovata le amiche.
A Careggi è stato attivato il percorso protetto del «codice rosa» riservato alle donne vittime di violenza: si attendono comunque ancora le analisi sul tasso alcolemico che aveva la giovane al momento del ricovero. Nel frattempo la polizia indaga per capire cosa sia realmente successo quella notte. Di sicuro, per la Procura, l’incidente probatorio ha anche il fine di consentire alla presunta vittima di iniziare quello che i tecnici definiscono un «percorso di elaborazione psichica e di superamento del trauma».
Le telecamere Dai video non emergono elementi a conferma della versione della ragazza