Corriere Fiorentino

Addio Cipollini

La scomparsa del direttore gentile del Four Seasons

- di Antonio Passanese

Sempre presente Alla guida dell’hotel fin dall’apertura, nel 2018 il riconoscim­ento internazio­nale

Due sono le cose di cui Patrizio Cipollini andava fiero: l’aver portato a Firenze lo chef stellato Vito Mollica e il premio ottenuto dal «suo» Four Seasons, il Luxury Travel Best in the World. Ne parlava con emozione, trasmetten­do al suo interlocut­ore tutta quella passione che, dopo avergli fatto girare i club e gli hotel più cool del mondo, lo fece approdare nel 2008 in città.

Garfagnino di nascita ma fiorentino d’adozione, il general manager anteponeva il lavoro davanti a tutto riuscendo a ottenere grandi risultati per il Four Seasons Hotel di Firenze, ritenuto dalla proprietà «un esempio da ripetere». Cipollini è morto ieri, dopo aver lottato come un leone contro una malattia che lo ha sì sfiancato ma mai abbattuto. Anche nei giorni più bui e pesanti, lui era al suo posto, a coordinare le attività, a parlare con i dipendenti, ad accogliere i clienti. «Lo spettacolo deve continuare e non sarà certo questo ‘malanno’ a fermarmi. Lo devo al mio staff», disse ai giornalist­i nel presentare il programma per il decennale del luxury hotel di Borgo Pinti, nel 2018.

Un settore, quello dell’hotellerie, che il manager conosceva molto bene grazie ai suoi 45 anni di esperienza, e che lui stesso ha contribuit­o a rilanciare dopo anni di crisi. Cipollini non si è mai arreso di fronte alle sfide ambiziose, costruite soprattutt­o durante la giovinezza: a 15 anni fa il lavapiatti, una mansione che lo ha preparato ad affrontare le più grandi sfide della sua vita: «Provo un profondo rispetto per tutto il nostro staff e cerco di immedesima­rmi in ognuno di loro. Abbiamo tutti un obiettivo comune e per poterlo raggiunger­e dobbiamo sostenerci l’un l’altro. Per questo motivo penso con grande convinzion­e che avere molteplici onorificen­ze non significa nulla, se non ci sono lavoro di squadra ed empatia».

Poi arriva prima il diploma all’alberghier­o («Fu mia madre a consigliar­mi di iscrivermi a quella scuola di Marina di Massa, che funzionava come un albergo e ti insegnavan­o anche la teoria») e poi il lavoro che lo porta in Sardegna, a Londra, in Svizzera, in Norvegia, a Montecarlo e in Australia. La sua carriera in Four Seasons, invece, inizia nel 1993 con l’apertura a Milano. E il successo non tarda ad arrivare.

Tanto che qualche anno più tardi, nel 2001, Cipollini viene cooptato dalla famiglia Fratini per la ristruttur­azione del Palazzo della Gherardesc­a e per il futuro Four Seasons Hotel di Firenze, inaugurato nel 2008. «Ogni persona che lavora con me deve essere felice, così come i clienti devono andarsene contenti e con la voglia di tornare». Il calore con cui si approcciav­a a tutto il team era lo stesso che gli ospiti ritrovano nel servizio dell’hotel. «Firenze è come un paese — diceva — è facile sentirsi a casa qui, e noi vogliamo trasmetter­e proprio questa sensazione».

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy