Corriere Fiorentino

Il caffè di Giuliano

Il candidato del centrodest­ra giovedì a Roma: per i fiorentini. Il sindaco: invitano un candidato...

- Gori

Il ministero delle Infrastrut­ture apre le porte al candidato sindaco: giovedì, il sottosegre­tario leghista Armando Siri incontrerà Ubaldo Bocci, aspirante sindaco di Firenze per il centrodest­ra. Tema del vertice, il futuro dello snodo fiorentino dell’Alta Velocità alla presenza dei vertici delle Ferrovie dello Stato. Un’iniziativa irrituale, tanto che il sindaco Dario Nardella parla di «offesa ai fiorentini» e fa notare la stranezza che un candidato sia ascoltato in una sede istituzion­ale, quando il ministero invece «non convoca né il presidente della Regione né il sindaco che rappresent­ano le istituzion­i e che rappresent­ano le rispettive comunità».

Siri e Bocci si sono incrociati sabato scorso all’iniziativa sulla Flat Tax all’hotel Mediterran­eo di Firenze e hanno concordato di vedersi epr discutere delle sorti del sottoattra­versamento Tav e del cantiere della stazione Foster. Domenica s l’annuncio dell’incontro: «Il futuro della nostra città, i grandi temi degli snodi infrastrut­turali, dello sviluppo, dell’alta velocità, vanno affrontati là dove si possono prendere le decisioni portando la nostra voce: al tavolo nazionale», ha annunciato su Facebook Bocci.

Nel centrodest­ra fiorentino, i rumors vanno tutti nella stessa direzione: addio sotto-attraversa­mento Tav, addio stazione Foster, l’intenzione è che l’Alta Velocità resti in superficie con Santa Maria Novella snodo ferroviari­o di riferiment­o. E giovedì, quando Bocci incontrerà Siri, la richiesta al governo dovrebbe essere quella di trovare una soluzione tecnica per ridurre il congestion­amento dei treni, ma senza fare il tunnel sotto Firenze. Bocci ora sembra però farsi prudente e nega di avere un’idea precisa da mettere sul tavolo: «Sulla Foster, quando ho detto che ci si potrebbe fare un campo da cricket, ho fatto solo una battuta. Giovedì chiederò al governo di dirci qual è la soluzione migliore per Firenze, non sarò io ad avanzare una proposta. Sono i tecnici che devono dirci cosa si può fare». E quando gli si chiede di confermare la sua opposizion­e all’ipotesi della Foster, Bocci non risponde: «Ora devo andare, ho appuntamen­to dal console degli Stati Uniti». E a Nardella risponde così: «L’offesa ai fiorentini è che un possibile sindaco s’interessi della sua città? Io ho chiesto se era possibile incontrars­i con il ministero delle Infrastrut­ture e con le Ferrovie per capire il loro punto di vista su qual è la miglior soluzione per Firenze. A Siri andrò a dire che voglio che Firenze sia la città più bella del mondo, più vivibile del mondo, che l’alta velocità va fatta bene, va fatta velocement­e».

Il candidato sindaco del centrodest­ra preferisce invece evitare di prendere posizioni nette e troppo impegnativ­e sulla Tav. Bocci precisa solo che non ci sta a passare per un No Tav: «Sullo sviluppo e le grandi opere non prendo lezioni da nessuno, sono priorità scritte nella mia storia profession­ale e in quella politica di chi mi sostiene. Lavoriamo, da subito, per realizzarl­e».

Da parte sua, il sindaco Dario Nardella ne fa una questione di rispetto istituzion­ale. E non attacca tanto il candidato rivale, quando il sottosegre­tario (e i vertici di Ferrovie): «Siri può fare quello che vuole se si muove come politico e incontra in una sede non istituzion­ale altri politici — tuona il sindaco — Ma è sorprenden­te che un sottosegre­tario di Stato su una questione così importante e delicata come l’opera pubblica dell’Alta velocità e del sottoattra­versamento non convochi né il presidente della Regione né il sindaco che rappresent­ano le istituzion­i e che rappresent­ano le rispettive comunità ma convochi un candidato a sindaco che non ha alcun ruolo istituzion­ale. Ed è ancor più sorprenden­te — aggiunge Nardella — che lo faccia in una sede istituzion­ale come il ministero dei trasporti e alla presenza di tecnici di Ferrovie dello Stato. Mi auguro che i vertici di Ferrovie dello Stato chiariscan­o questa posizione e che lo chiarisca prima di tutto il sottosegre­tario della Lega». E sulla presenza degli uomini del gruppo Ferrovie c’è anche un piccolo giallo: a ieri sera, nessuno di Rfi aveva ricevuto un invito a partecipar­e al vertice di giovedì con Siri.

Sulla stessa frequenza del sindaco il deputato di Civica popolare, Gabriele Toccafondi: «La correttezz­a istituzion­ale obbliga sia i vertici di governo sia i referenti di una azienda pubblica come Ferrovie a convocare i rappresent­anti istituzion­ali del territorio, non un privato cittadino che, guarda caso, è candidato del centrodest­ra, magari con la volontà di fare da sponda alle sue proposte demagogich­e. Firenze non ne ha bisogno di questi teatrini elettorali».

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i manifesti elettorali con cui Bocci ha tappezzato via del Campofiore e via Piangentin­a

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