La donna che ha avuto il figlio dal 15 enne: «So di aver sbagliato, ho bisogno d’aiuto»
I legali della mamma di Prato al Riesame: scarceratela, è pronta ad andare da uno psichiatra
«So di aver fatto un grande errore e adesso ho bisogno di essere aiutata». Con queste parole la donna di Prato di 31 anni che ha avuto un figlio da un ragazzino di 14 anni al quale dava ripetizioni di inglese si è presentata ieri mattina ai giudici del tribunale del Riesame di Firenze che dovranno decidere se restituirle la libertà. La donna è arrivata in tribunale accompagnata dai suoi avvocati, è entrata da un ingresso secondario per evitare l’assedio delle telecamere, e si è dileguata dopo l’udienza durata due ore e mezzo.
Questa volta, per la prima volta, accanto a lei non c’era il marito. «Vivono momentaneamente separati», spiegano gli avvocati Mattia Alfano e Massimo Nistri. «Lui continua a sostenerla ma ha deciso di lasciarle lo spazio per riflettere e per prendere coscienza». Lei è rimasta nella casa coniugale con il bambino più piccolo, il figlio del ragazzo che oggi ha 15 anni, lui è andato a vivere con il figlio di 11 anni a casa dei nonni, anche se si vedono tutti i giorni.
Gli avvocati hanno depositato ai giudici il percorso terapeutico che donna ha intenzione di intraprendere da uno psichiatra. I legali hanno chiesto che la donna possa ritornare in libertà per svolgere la sua attività primaria, quella di mamma. «Non ci sono stati contatti con il ragazzo dal momento in cui lei ha saputo dell’inchiesta, e non ci sono stati neppure tentativi di avvicinare altre minori. Lei sicuramente ha visionato siti pornografici ma non pedopornografici».
In udienza c’erano i pm di Prato Lorenzo Gestri e Lorenzo Boscagli, titolari dell’inchiesta, che sostengono che la donna debba rimanere agli arresti domiciliari. Hanno depositato i verbali di tutte le persone ascoltate — parenti, amici e conoscenti — che gli investigatori della squadra mobile guidata da Gianluca Aurilia hanno portato avanti in queste settimane.
I giudici decideranno nei prossimi giorni mentre lunedì prossimo al tribunale di Prato verrà ascoltato davanti al giudice, in incidente probatorio, il ragazzino di 15 anni.
La donna si trova agli arresti domiciliari dal 27 marzo con l’accusa di violenza sessuale per induzione, in quanto si presuppone che il rapporto tra i due sia iniziato quando il ragazzino aveva ancora 13 anni, e rapporto sessuale con minore dai 14 anni. La donna davanti al gip Alessandra Scarlatti, e prima ancora davanti al procuratore Giuseppe Nicolosi e ai pm Gestri e Boscagli, ha respinto l’ipotesi dei rapporti sessuali prima dei 14 anni.
Il marito della donna, indagato per alterazione di stato — per aver riconosciuto il bambino pur sapendo di non esserne il padre — convocato in Procura non si è mai presentato.
A presentare la denuncia contro la donna di Prato erano stati i genitori del ragazzino che avevano scoperto quello strano rapporto tra lui e la donna che si era offerta di fargli lezioni private di inglese. Il fratellino del quindicenne un giorno aveva confidato alla madre che «lui è sempre al telefono con quella donna, non è normale. E poi lei gli tocca continuamente le guance e dice che ha gli stessi buchini del figlio neonato».
Da quel momento la madre ha iniziato a indagare. Ha cercato riscontri in palestra, ha chiesto aiuto all’istruttrice del ragazzo e alla fine, domanda dopo domanda, sono riuscite a farlo crollare. Lui in lacrime ha iniziato a urlare: «Quella donna mi ha rovinato la vita». «Dicevo che andavo da un amico e invece andavo da lei», ha raccontato. Fino a quel Natale 2017 quando lei gli ha confessato che quel figlio che aspettava non era figlio del marito ma suo.
Separati
Lei e il figlio avuto dall’adolescente vivono in una casa, il marito e il bambino di 11 anni in un’altra