Corriere Fiorentino

Nardella stravince: «Modello Firenze»

Il sindaco confermato al primo turno: «Premiato per il buon governo, l’unità interna, la mia autonomia» Prato: Biffoni al ballottagg­io con Spada. I Cinque Stelle perdono Livorno: sfida centrosini­stra-centrodest­ra

- Bernardini, Ceccarelli, Fatucchi, Gori, Lunedì

Alle 17,22, con la terza proiezione, il dato è certo: il sindaco Dario Nardella è confermato anche per il secondo mandato. Il dato che arriva dai calcoli parziali è del 53%, al Pd risulta più alto e fino a sera sembra che i dati dei democratic­i siano più corretti. Con 312 sezioni scrutinate su 360, Nardella vince con il 57%. Ed è il suo predecesso­re a Palazzo Vecchio, Matteo Renzi, ad annunciare che il dato non può essere ribaltato: «La vittoria della Lega alle Europee è netta. È altrettant­o evidente che la risposta più forte alla vittoria di Salvini arriva oggi da Firenze grazie al bravissimo Dario Nardella». Per lui, quasi 8 mila voti sono dati solo a lui, come candidato sindaco. Ed a trainare la sua vittoria è il Pd con oltre il 41%, la sua lista civica Nardella che supera l’8,3% (la stessa percentual­e di 5 anni fa).

Le altre 4 liste a sostegno di Nardella fanno il resto, portano la coalizione ben sopra il 55%. La migliore è + Europa con l’1,82%, fanalino di coda Sinistra civica con 1,31%. Complessiv­amente prendono circa 2 punti percentual­i meno del sindaco. Enrico Rossi, rientrato nel Pd, plaude alla vittoria di Nardella e scrive: «Il Pd deve esprimere appieno la sua vocazione federatric­e, mettere assieme le forze progressis­te, il mondo cattolico democratic­o, la sinistra, gli ambientali­sti, il civismo».

Ubaldo Bocci, il manager di Azimut candidato per il centrodest­ra, prende invece meno punti percentual­i della propria coalizione, a trazione leghista: il partito di Salvini, che fa un risultato nettamente inferiore che alle Europee (dove era arrivato al 20,2%), fermandosi al 14,55%, forse «cannibaliz­zato» dalle liste civiche di Bocci che però complessiv­amente prendono il 2.5%. Forza Italia si dimezza rispetto al 2014, fermandosi al 4,3%. Fratelli d’Italia supera il 4%, un punto in più rispetto a cinque anni fa. Ma siamo lontani dall’«onda verde» o comunque a trazione leghista che si aspettava il centrodest­ra per strappare Firenze al Pd.

La sorpresa è Antonella Bundu (nella foto con Nardella): la candidata della sinistra a sinistra del Pd lotta tutta la giornata per la terza posizione con il candidato del M5S Roberto De Blasi e alla fine vince di quasi un punto percentual­e. Con una differenza, però: lei prende una quota, il 7,2%, lievemente più alta della somma dei tre partiti che la sostenevan­o (Firenze città aperta 3,04%, Sinistra italiana 2,2%, Potere al popolo 1,83%). De Blasi, sostenuto nella festa di chiusura direttamen­te dal ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e che ha visto anche il vicepremie­r Luigi Di Maio sostenere la sua corsa, scivola invece sotto di quasi mezzo punto rispetto al voto per il M5S: 6,6% contro il 7,1%. Forse il segno dei conflitti tra il Meetup storico, che aveva scelto Giuseppe Soin, e lo «staff».

Tra gli altri candidati, il risultato migliore lo fa Andrés Lasso: il Verde arriva all’1,83%, comunque la metà presa dal suo partito alle Europee.

Nella lotta tra gli estremi, vince Gabriele Giacomelli del Partico comunista (0,71%) rispetto allo 0,48% di Saverio Di Giulio di Casa Pound. Quasi lo 0,8% per Fabrizio Valleri. Fanalino di coda Mustafa Watte: lui e la lista lanciata da Graziano Cioni e Nicola Cariglia si fermano allo 0,43%. I candidati del Pd vincono in tutti e 5 i quartieri: Maurizio Sguanci (1) con il 52,9%. Michele Pierguidi (2) con il 56,7%. Serena Perini (3) con il 57,5%. Mirko Dormentoni (4) con il 57,9%. E Cristiano Balli (5) con il 53,74%.

L’applauso di Renzi «La risposta più forte alla vittoria di Salvini arriva da Firenze grazie al bravissimo Dario»

Nei quartieri

Vincono tutti i candidati dei Democratic­i Dormentoni raggiunge il 57,9 per cento

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