Corriere Fiorentino

Dalla Cittadella viola alla Mercafir Macigno sul domino grandi opere

- Marzio Fatucchi

Aeroporto, nuova Mercafir, stadio e Cittadella viola. Le tre partite erano, sono, restano legate. Simul stabunt, simul candent?, verrebbe da chidersi dopo che il Tar ha cancellato la Valutazion­e di impatto ambientale sulla nuova pista di Peretola. Più banalmente, se non si incastrano nei tempi e nei modi, questi tre progetti rischiavan­o di finire come l’ultimo schema di una partita di Tetris. Cioè quel gioco di mattoncini che cadono in forme diverse. Per comporli, vanno trovati quelli che si accoppiano meglio. Se quello che riempie tutto lo spazio vuoto non arriva, si perde.

Ci sono più motivi per capire questo effetto. Partiamo da Toscana Aeroporti. La società, per realizzare nuovi pista e scalo, avrebbe dovuto espropriar­e diverse decine di ettari tra cui una parte di quelli di proprietà di Unipol Sai, nell’area di Castello. Area sulla quale il Comune ha fatto una variante, perché gli immobili pubblici che dovevano andarci in origine (sedi di Regione, Provincia, una scuola) non sono più previsti. La variante era redatta in modo compatibil­e sia alla pista attuale, che a quella parallela, ha sempre assicurato Palazzo Vecchio. Ed, ovviamente, con la previsione di un’altra opera pubblica in arrivo, il nuovo mercato ortofrutti­colo. Liberando, in questo modo, l’attuale Mercafir per il nuovo stadio e la Cittadella viola.

Toscana Aeroporti aveva firmato con Unipol Sai un preliminar­e di acquisto di tutta l’area. Con un’intesa di vendere i 15 ettari necessari alla Mercafir al Comune (allo stesso prezzo di acquisto, una partita di giro) e velocizzan­do i passaggi necessari per la costruzion­e del nuovo mercato. Ma era una vendita che si sarebbe finalizzat­a solo se tutta la procedura fosse stata conclusa. Cioè che fossero approvati e vigenti sia la variante urbanistic­a su Castello che il decreto di conclusion­e della Conferenza dei servizi al Masterlpla­n di Peretola. Ma con lo stop al Tar sulla Valutazion­e di impatto ambientale, la seconda di fatto è «sospesa».

Ora ripartirà il contenzios­o giudiziari­o-amministra­tivo. Il ricorso, già annunciato da Toscana Aeroporti, al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar chiederà anche una immediata sospensiva degli effetti della sentenza. Ma fino a questo giudizio, nche se fosse positivo, probabilme­nte il contratto di acquisto non si concludere­bbe. È il primo tassello del Tetris che salta. Il Comune dovrebbe quindi trattare direttamen­te con Unipol Sai l’acquisto dell’area (o l’esproprio). Cioè con la società che, probabilme­nte, ha fatto più ricorsi al Tar al mondo contro tutti gli atti urbanistic­i che Palazzo Vecchio ha preso in quella zona e che avessero un effetto sui suoi 160 ettari (123 quelli ancora liberi).

È la situazione peggiore, dal punto di vista delle prospettiv­e, che richiedeva­no tempi sicuri per il trasferime­nto della Mercafir a Castello. Altro mattoncino che non si incastra, nuove incertezze sulla per Cittadella viola e nuovo stadio. Questo progetto è nelle mani del proponente privato, cioè la Fiorentina: la formula scelta per realizzare il tutto è quella del «project financing». Cioé la Fiorentina deve presentare ancora il progetto esecutivo: dopo che Palazzo Vecchio lo avrà valutato dovrà comunque aprire una gara, per capire se ci sono altri soggetti interessat­i a realizzarl­o. Ma fino a che la società viola non vedrà certezze nei passaggi futuri, pare non sia intenziona­ta a perfeziona­re gli atti: anche perché dovrebbe pagare lei l’acquisto dell’area per la nuova Mercafir.

Il valore dell’area di Castello per la quale Toscana Aeroporti aveva firmato il preliminar­e del contratto di acquisto era di circa 75 milioni di euro. Il valore dei 15 ettari (edificabil­i, gran parte degli ettari non lo sono) era di una cifra poco sotto ai 20 milioni di euro. Se non parte il project financing per lo stadio, Palazzo Vecchio deve trovare questa cifra da sola, oltre ai circa 70 di cui la Mercafir avrà bisogno per la nuova infrastrut­tura (autofinanz­iata). In questo balletto di numeri, procedure, dati, il rischio è che ora bisognerà ricomincia­re la partita di Tetris. Anzi, non si può neanche quello: fino a che non si risolverà il confronto giuridicoa­mministrat­ivo, tutto potrebbe sempliceme­nte restare sospeso, con tutte le parti in gioco private (Toscana aeroporti, Unipol Sai, Fiorentina e Mercafir, partecipat­a del Comune con soci privati) che non possono, non vogliono, o non devono, fare la prima mossa. L’unico che è convinto che non cambi nulla, almeno per lil suo territorio, è Alberto Cristianin­i: il ponte tra le Signe, previsto nel novero delle opere collegate al Masterplan, secondo lui non sarà toccato: «No, fa parte di un accordo e ci sono le condizioni di andare avanti. E poi dei 12 milioni che serviranno per la realizzazi­one dell’opera solo 4 sono stati messi da Toscana Aeroporti». Fino alla prossima sentenza.

Il nodo

La società che gestisce lo scalo acquisterà i terreni di Unipol Sai Castello solo alla conclusion­e di tutte le procedure autorizzat­ive

 ??  ?? Gli alunni di una scuola in visita all’oasi di Focognano
Gli alunni di una scuola in visita all’oasi di Focognano
 ??  ?? Il nuovo ponte fra Signa e Lastra a ovest di Firenze
Il nuovo ponte fra Signa e Lastra a ovest di Firenze
 ??  ?? Il progetto della Nuova Mercafir a Castello
Il progetto della Nuova Mercafir a Castello
 ??  ?? Il rendering del nuovo stadio e della Cittadella nell’area dell’attuale Mercafir
Il rendering del nuovo stadio e della Cittadella nell’area dell’attuale Mercafir

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy