Corriere Fiorentino

L’estate degli ombrelloni chiusi

Crollano i turisti sulla costa: fino a meno 20%. Meno 8% sui fatturati di attività e servizi

- Ognibene

Spiagge deserte, ombrelloni chiusi e tende vuote su tutta la costa della Toscana. Secondo Confeserce­nti questo primo scorcio di agosto presenta una flessione generalizz­ata delle presenze compresa fra il 10 e il 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

«Per la costa siamo ad un vero e proprio grido d’allarme— dice il presidente di Fipe Confcommer­cio Aldo Cursano — Il 2019 sarà probabilme­nte ricordato come il picco della crisi per le località balneari della Toscana»

Le speranze accese dal pri- mo week end di agosto sono già svanite: lunedì gli ombrelloni degli stabilimen­ti balneari della Toscana erano già di nuovo chiusi. Il calo di turisti — sia italiani che stranieri — nelle località costiere si vede ad occhio nudo, ma ora è anche certificat­o dai numeri: secondo Confeserce­nti Toscana questo primo scorcio di agosto ha fatto registrare una flessione generalizz­ata delle presenze compresa fra il 10 e il 20% rispetto allo scorso anno, con il picco sulla costa. Vanno bene solo le prenotazio­ni per la settimana di Ferragosto, quando il tasso di occupazion­e atteso nelle strutture ricettive della costa è pari al 96 per cento. «Il primo fine settimana di agosto era stato incoraggia­nte— spiega Nico Gronchi, presidente di Confeserce­nti Toscana — Albergator­i e gestori degli stabilimen­ti confidavan­o in un andamento stabilment­e positivo del mese balneare per eccellenza, così da recuperare almeno in parte gli esiti tragici di maggio, giugno e luglio».

Il mese di maggio è stato funestato dalla pioggia e dal freddo, giugno e luglio avevano visto i turisti in spiaggia solo dal venerdì alla domenica, con il deserto (o quasi) durante la settimana. «Purtroppo anche per agosto si conferma questo trend altalenant­e con il pieno solo nei fine settimana e attorno a Ferragosto — aggiunge Gronchi— Registriam­o qualche spiraglio nelle prenotazio­ni per settembre, ma certo non saranno sufficient­i a recuperare un’intera stagione». Le stime di Confeserce­nti sono poco incoraggia­nti anche per le città d’arte toscane, che nella settimana di Ferragosto mostrerann­o un tasso di occupazion­e solo del 70%, inferiore di dieci punti allo stesso periodo del 2018.

Alle stesse conclusion­i arrivano i calcoli di Fipe Confcommer­cio che ha preso in esame il fatturato generato dalle attività e dai servizi turistici: i primi giorni di agosto segnano un calo dell’8% rispetto a un anno fa, mentre le presenze nella regione sono inferiori mediamente del 4%. «Per la costa siamo ad un vero e proprio grido d’allarme — dice il presidente di Confcommer­cio Firenze e vicario nazionale di Fipe, Aldo Cursano — ma anche i valori medi regionali mostrano il segno meno. Il 2019 sarà ricordato come il picco della crisi per le località balneari della Toscana. Non si tratta solo del numero inferiore di presenze nelle strutture ricettive ma di tutti i servizi al turismo. La causa va ricercata nella capacità di spesa delle famiglie italiane, ormai ridotta ai minimi termini».

È un intero modello ad essere messo in crisi. «L’andamento della stagione sta generando uno stato di vera e propria angoscia negli operatori della costa — aggiunge Cursano — Il sistema collaudato negli anni Ottanta non riesce più a rispondere alle esigenze di un consumator­e che si è profondame­nte indebolito nella sua capacità di spesa. Le uniche politiche che pagano sono quelle di prezzo».

Un turismo a singhiozzo e con il portafogli vuoto. Ma anche — è l’opinione di Nico Gronchi — un cambio di mentalità e costumi ormai collaudato al quale è necessario dare risposte: «Sia gli italiani che gli stranieri consumano turismo durante tutto l’arco dell’anno, approfitta­no dei ponti e delle occasioni fuori stagione: a marzo gli stabilimen­ti balneari avevano già aperto gli ombrelloni, non si era mai vista tanta gente in spiaggia a primavera. Il modello di offerta turistica va profondame­nte ripensato perché è struttural­mente cambiata la domanda».

L’unico mix che vince è quello delle offerte a basso costo. C’è voglia di viaggiare ma ci sono pochi soldi. E quindi si approfitta di tutte le occasioni, come mostrano anche i dati sull’aumento delle presenze nella cintura fiorentina (Sesto Fiorentino più 50%, Bagno a Ripoli più 20%): si dorme dove costa meno per poi spostarsi e visitare la città, Firenze in questo caso. Una domanda a cui il modello del turismo balneare toscano — strutturat­o per accogliere il benessere degli anni Ottanta, quando le famiglie stavano un mese intero al mare — non è più capace di rispondere.

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(foto Ciurca/Sestini) Ombrelloni chiusi ieri pomeriggio sulla spiaggia di Viareggio
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Spiaggia deserta e tende vuote ieri a Viareggio (foto Ciurca /Sestini)

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