Corriere Fiorentino

Uffizi, un anno di mostre tra pittura, scultura e storia

- Valeria Ronzani

Mancherà la classica mostra evento ma ci sarà una collana di esposizion­i a solleticar­e le più varie curiosità. Con un occhio di riguardo per l’archeologi­a. Da ieri è ufficiale il calendario mostre che le Gallerie degli Uffizi proporrann­o dall’autunno 2019 all’estate 2020. Se, complice la concomitan­za con la Biennale dell’Antiquaria­to, a Palazzo Pitti dal 18 settembre furoregger­à Plasmato dal fuoco. La scultura in bronzo nella Firenze degli ultimi Medici, che focalizza l’attenzione su una forma di scultura barocca molto amata dalla corte fiorentina e che dettò legge in Europa (da Giambologn­a e discepoli, fino al rinnovamen­to di Foggini e Soldani Benzi), l’Aula magliabech­iana degli Uffizi ospiterà dal 26 novembre l’omaggio a Pietro Aretino, fondamenta­le figura di intellettu­ale a cui si deve l’ impulso all’affermazio­ne della «maniera moderna», citando Vasari. Dipinti, sculture, libri, oggetti, miniature: in primis lo spettacola­re ritratto che gli ha fatto Tiziano, conservato alla Galleria Palatina. Intanto, il 16 ottobre, inaugurerà a Pitti la personale di Neo Rauch, esponente della pittura della Germania dell’Est dopo la caduta del muro. I Cieli in una stanza. Soffitti lignei a Firenze e a Roma nel Rinascimen­to, agli Uffizi dal 10 dicembre, focalizzer­à invece l’attenzione su decorazion­i ed elementi costruttiv­i dei soffitti lignei. Si diceva dell’archeologi­a. Approcciat­a in modo anticonfor­mista come nella mostra Ai piedi degli dei. Le calzature dal mondo classico al contempora­neo, dal 16 dicembre al Museo della moda, o con Il mito ritrovato. I Niobidi dagli Horti Lamiani e dalla villa di Valerio Messalla Corvino a confronto, un mito appunto messo a confronto coi recenti ritrovamen­ti romani, da scoprire agli Uffizi nella Sala della Niobe dal 18 dicembre. A primavera spazio all’arte di Giovanna Garzoni, mentre l’annuale omaggio ai recuperi del Nucleo tutela del patrimonio dei Carabinier­i verterà su miniature e manoscritt­i. Dal 2 aprile si riscoprirà un grande della pittura romantica, Giuseppe Bezzuoli (1789-1855), e alla Limonaia di Boboli, dal 26 maggio, si conoscerà la città di Hierapolis.

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Neo Rauch, «Turmstube», 2018

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