Blitz in piazza della Vittoria: abbattuti i pini pericolosi
Le proteste del comitato e delle opposizioni. Il Comune: è stato un ordine della Questura
«Un blitz», urlano quelli del Comitato di Piazza della Vittoria. «Un ordine della Questura», fa sapere il Comune. I fatti sono che alle 11 di ieri, i sei alberi dichiarati dai tecnici «classe D», cioè pericolosi, non ci sono più. Gli operai del Comune sono arrivati alle 6,30. Uno del Comitato è già lì, fa partire il tam tam. Una decina di persone arriva in piazza, dove però ci sono già i blindati della Polizia e una ventina di agenti. E il primo albero è già caduto. Vincenzo Ramalli, presidente del Comitato, si sente male e verrà portato in ambulanza al pronto soccorso: ne uscirà dopo molti controlli. Gli agenti se ne vanno una mezz’oretta dopo il taglio, poi in piazza restano solo quelli del Comitato. E le polemiche. Gli strali partono dalle opposizioni di destra, sinistra e del M5S. «Avevo ragione a non fidarmi del dialogo fra associazione e Comune. Non hanno accettato la proposta di fare schede approfondite di ogni albero da tecnici imparziali» e in Comune «sono sordi, arroganti, prepotenti e spocchionoi si» scrive il consigliere regionale di FdI Paolo Marcheschi, che fa riferimento ai dubbi del Comitato sui controlli sugli alberi. È quello che pensa anche Roberto De Blasi (M5S) che parla, citando il comitato di piazza Vittoria, di «una perizia secondo noi non valida, un meschino espediente» e annuncia: «Voi schiererete forze di polizia accanto alle ruspe per distruggere il patrimonio PUBBLICO (sic ndr), invece conteremo sempre sul supporto dei CITTADINI (sic ndr)!». FdI in Consiglio comunale, assieme a Sinistra progetto comune, parla del taglio dei pini come di una «operazione militare».
Militare no, non ci sono problemi. Operazione di polizia sì: a confermarlo è il Comune che fa sapere come il taglio di ieri mattina, obbligatorio dopo i referti tecnici, è stata «ordinato» dalla Questura dopo che il precedente intervento, il primo agosto, era stato bloccato dal comitato. Alle opposizioni, risponde il Pd: «I sei pini abbattuti erano un pericolo» e l’opposizione «dovrebbe saperlo e aiutare l’amministrazione comunale a comunicarlo, invece di cavalcare gli umori di un comitato facendo affermazioni false, strumentali e irresponsabili» scrivono il capogruppo Pd Nicola Armentano e Leonardo Calistri. L’intervento su piazza della Vittoria è stato cambiato due volte, dal 2017, proprio dopo gli incontri con residenti, commercianti e comitati della zona, Italia Nostra, Coordinamento Cittadino Tutela Alberi e Comitato Cittadini Area Fiorentina. Alla fine, d’intesa con la sovrintendenza, Palazzo Vecchio ha deciso di usare di nuovo pini (68 al posto dei 42 rimasti) da piantare via via che si presentano situazioni di pericolosità (i sei di ieri saranno sostituiti ad ottobre). Il comitato ha già presentato due esposti in Procura, ne arriverà un terzo. Non tutti però oggi, in piazza della Vittoria, sono contrari. Una signora si avvicina e dice: «Questi hanno scritto sugli alberi “sono in pericolo”, io ho cambiato: “Sono un pericolo”, vanno cambiati». Marida e Giovanna abitano in piazza e dalla finestra, confermano: «Qui ad ogni fortunale cadono a pezzi. Gli alberi nascono, crescono, muoiono. Si possono cambiare. Non si tengono in piedi i morti».
Una residente
Sui tronchi hanno scritto “Sono in pericolo”. Io ho cambiato la scritta: “Sono un pericolo” Qui ad ogni fortunale cadono pezzi di albero