PRIMA IL CANDIDATO GOVERNATORE POI LE LISTE CIVICHE
Caro direttore, in merito al dibattito sulle liste civiche scaturito dalle proposte di Nardella, Biffoni ed altri, vorrei sottolineare che i sindaci del Pd che pensano che i voti delle liste civiche siano «loro» sembrano alimentati da buone intenzioni ma rischiano di scontrarsi con la realtà. Sanno benissimo che chi ha votato le liste civiche lo ha fatto perché non vuole votare il Pd, perché non è di sinistra, non vuole dare il voto a chi urla, a chi non ha un’idea ma vive sul nemico di turno, a chi appare per le provocazioni che fa non per le cose che vuole fare. Quanto accaduto in Toscana alle amministrative e alle europee ne è la dimostrazione, numeri alla mano: chi ha votato le liste civiche ha usato il buon senso, non ha votato il Pd o i partiti di sinistra perché non si sente rappresentato. Sono elettori che non hanno problemi a votare partiti e schieramenti opposti e lo fanno ragionando. Sono elettori che cercano concretezza. Per dare risposte a questi elettori servono il nome giusto per il candidato presidente e soprattutto buoni programmi e buone idee. Il coinvolgimento di questa parte di elettorato che non si riconosce nella Lega o nel Movimento Cinque Stelle è un tema da trattare con attenzione e con interesse: ma da qui a ipotizzare listoni regionali o nazionali perché lo dice o lo organizza quello o quell’altro sindaco o parlamentare ce ne passa. Non vedo neppure percorribile la strada di riunire «leader» locali delle tante liste civiche o simili. Siamo nella terra dei campanili, dei guelfi e dei ghibellini, tanti voti alle liste civiche soprattutto quelle dei sindaci non sono con «annessa preferenza», non «rispondono» a logiche personali ma, lo ribadisco, sono la volontà di scegliere il sindaco con buonsenso, mi permetto di dire, nonostante i partiti che lo appoggiano. Per questo non possono essere i sindaci, uomini di partito, ad incubare una realtà civica regionale o nazionale. O c’è un nuovo soggetto politico nazionale che rappresenta questa area adesso orfana, oppure tutti possiamo e dobbiamo dare una mano ma la lista civica (e non le liste civiche!) deve nascere intorno al candidato Presidente della regione e alle idee del programma. Per questo il vero, principale, fondamentale punto è capire chi la coalizione presenterà come governatore e soprattutto che idee e programmi avrà. Se la coalizione ha voglia di tornare indietro, se il Pd ha voglia di aprire la porta al partito del «no», dell’indietro tutta sulle infrastrutture, sulle politiche del lavoro e le tasse, sulla scuola e la sicurezza, allora puoi organizzare quante liste vuoi ma nessuno degli elettori delle amministrative toscane le voterà. Nemmeno se te lo chiede il «tuo» deputato o il «tuo» sindaco.