La crisi e un doppio binario (in Parlamento e in Toscana)
Il premier in Senato Renzi: sì alla sfiducia Rossi: niente larghe intese
Oggi alle ore 15 in Senato parlerà il premier Conte e nell’attesa Renzi ha rilanciato la sfida a Salvini ed il governo istituzionale mentre il presidente della Regione, Rossi, preferisce andare al voto. E le prospettive del governo nazionale ma anche delle alleanze per le regionali della prossima primavera dividono i partiti e le diverse anime del Pd toscano.
Oggi alle 15 il premier Giuseppe Conte prenderà la parola in Senato e in attesa di capire cosa accadrà l’ex premier Matteo Renzi ha ribadito la sua linea — governo istituzionale — mentre il governatore Enrico Rossi preferisce andare alle urne e il ministro pentastellato Alfonso Bonafede sottolinea: «Mai al tavolo con Renzi e Boschi». Renzi dopo aver risposto a Salvini su Facebook («tranquillo, omonimo, io non entro nel Governo Istituzionale. Mi basta che tu esca il prima possibile, che tu ti dimetta»), ieri ha parlato a «Studio Aperto»: «Voterò la sfiducia contro il governo, noi senatori Pd la voteremo. E serve un governo istituzionale per evitare l’aumento dell’Iva». Ed ha rilanciato: «Sono pronto ad un confronto Tv con Salvini e poi a sfidarlo elettoralmente a Firenze: lo aspetto». Pieno appoggio gli è arrivato da Andrea Marcucci, capogruppo dem al Senato — «Ci sono dei momenti nella storia di un Paese in cui deve prevalere l’interesse pubblico» — mentre Rossi la pensa diversamente. «Non condivido, anche se rispetto, la linea di chi propone un accordo PdM5stelle per un nuovo governo. Continuo a ritenere saggia la linea di Zingaretti: prima la crisi del governo populista e le sue dimissioni, perché il Pd non teme le elezioni». E sul «Foglio» on line Rossi intervistato da David Allegranti ha aggiunto: «L’alleanza Pd-M5S non può essere, nè per il governo, né per le regionali. I Cinque Stelle restano quelli delle scie chimiche». Mentre il ministro della giustizia, Alfonso Bonafede avverte: «L’M5S non si siederà mai al tavolo con Renzi e/o Boschi. La questione non è personale: al Paese serve un cambiamento».