Corriere Fiorentino

LA NOSTRA FORZA CIVICA

- di Alessandro Tomasi*

Caro direttore, mi inseriscon­o nel dibattito nato dalla riflession­e di Stefano Fabbri del 15 agosto e commentata dal mio collega di Prato Matteo Biffoni.

Concordo con lui sul ruolo centrale del sindaco: primo interlocut­ore, per le istituzion­i tutte, del cittadino che cerca risposte concrete. Si deve ammettere, come lui sostiene, che il tema dell’immigrazio­ne non può e non deve essere l’unico nella prossima campagna elettorale per le regionali. Si deve altrettant­o riconoscer­e però, e lo faccio come esponente di un partito all’opposizion­e del governo, che le politiche di contrasto effettuate in questo ultimo anno hanno contribuit­o in modo concreto a fermare una situazione che era diventata emergenzia­le, diminuendo drasticame­nte gli arrivi e rimettendo un minimo il ruolo del sindaco al centro. Più in generale invece il tema della sicurezza, (che è stata un battaglia vinta dal centrodest­ra) non può essere sottovalut­ato. Adesso si vedono sindaci di centrosini­stra che installano centinaia di telecamere (che per anni, invece, non sono state ritenute uno strumento di controllo e di repression­e), che parlano di decoro e di polizia municipale. Come dicevo, il centrodest­ra non deve fare l’errore — e certamente non lo farà — di parlare solo di immigrazio­ne. Perché i cittadini toscani, gli imprendito­ri, i commercian­ti, gli artigiani, gli studenti, tutti si aspettano proposte concrete che incidano sulla qualità della loro vita e delle loro attività. Dobbiamo per esempio dire come vogliamo cambiare un piano regionale dei rifiuti di fatto fallito, cosa fare per superare il ritardo sulle infrastrut­ture strategich­e e come — tema, questo, centrale — riformare una sanità toscana che necessita di importanti interventi per garantire ai cittadini servizi adeguati. Su questi e tanti altri temi dobbiamo dire la nostra, coscienti che la sfida delle regionali è difficile ma non ci spaventa assolutame­nte perché sappiamo di poter vincere con le idee. Concordo con Biffoni e lo dico ai miei: partiamo dall’esperienza dei sindaci e dei tanti consiglier­i comunali. Coinvolgia­mo anche le liste civiche che da anni ci stanno dando una mano per costruire prima di tutto un’ idea di Toscana del futuro. A Matteo Biffoni dico che finalmente anche in Toscana il patrimonio dei sindaci, del governo delle città, del dialogo con le liste civiche non è più un patrimonio esclusivo della sinistra e del Pd. Il centrodest­ra ha una classe dirigente in grado di governare che ha definitiva­mente spazzato via le idee e le paure su cui ai basavano le campagne elettorali dei nostri avversari, impegnati a dire che con noi sarebbero arrivate le cavallette.

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