Corriere Fiorentino

«Conte oggi dirà tutta la verità Ma per la Toscana non cambia nulla»

- Giulio Gori

«Il rapporto di fiducia si è ormai incrinato». Nel Movimento Cinque Stelle, la «pugnalata» della Lega brucia. Dopo il vertice dei leader pentastell­ati nella villa di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, molte bocche in Parlamento restano cucite, in attesa del discorso di oggi del premier Giuseppe Conte. Ma c’è chi, come il deputato toscano Francesco Berti, parla a chiare lettere di rottura con gli alleati leghisti. Mentre sul futuro esecutivo c’è nebbia fitta, a decidere saranno deputati e senatori: «La crisi va parlamenta­rizzata». Onorevole Berti, cosa succederà in Senato?

«Secondo me la Lega voterà a favore delle risoluzion­i cercando di far rientrare la crisi. Nonostante questo, ormai il rapporto di fiducia si è incrinato». Questo scenario che cosa comporterà? Solo un rimpasto o una nuova maggioranz­a col Pd? O si andrà presto alle urne come vorrebbe Salvini?

«Il nostro obiettivo è il taglio dei parlamenta­ri ed evitare l’aumento dell’Iva. Quel che accadrà lo vedremo in Parlamento. Abbiamo anche da fare la nomina del commissari­o europeo, quindi aiutare le nostre imprese, i risparmiat­ori e tassare le multinazio­nali. La Lega, e soprattutt­o Matteo Salvini, hanno dimostrato di non essere affidabili. Peccato, perché in questi mesi abbiamo lavorato bene e raggiunto risultati importanti. Io spero che l’Italia si renda conto che avevamo un grande presidente del Consiglio, Giuseppe Conte». Avevamo? Quindi nel M5S già parlate dell’attuale governo al passato?

«Non direi, però la Lega ha presentato una mozione di sfiducia al suo stesso governo. Follia totale. Adesso la crisi va parlamenta­rizzata. C’è da dire che Giuseppe Conte ha lavorato per tutte e due le forze politiche, e una delle due lo ha pugnalato per qualche poltrona. Io dico agli italiani di restare sintonizza­ti, perché Conte dirà la verità su quello che è successo l’8 agosto». Se è difficile prevedere cosa succederà, è possibile dire che cosa lei auspica?

«Dico solo che siamo tornati indietro di un anno e che ora gli italiani hanno la dimostrazi­one plastica che la Lega pensa al consenso e al potere e non alle prossime generazion­i».

Pensa che la crisi potrà avere ripercussi­oni sulle elezioni regionali toscane del prossimo anno?

«In nessun modo. E al momento dobbiamo occuparci delle vicende nazionali. C’è veramente molto da fare».

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