Tra Roma e Viterbo, dove non c’è il turismo di massa
«La prima volta che ci andai, 20 anni fa, arrivando dalla mia collinosa Toscana la trovai un po’ brulla. Da allora la Tuscia laziale mi è rimasta nel cuore tanto che ogni agosto ci pianifico un soggiorno». Parola di Laudomia Pucci che anche questa estate è pronta a ripetere il suo viaggio in quel verde paradiso tra Roma e Viterbo. «Solo a 40 chilometri dalla capitale sembra di trovarsi in un’oasi sospesa nel tempo. In un’Italia ancora autentica e non invasa dal turismo di massa. Un viaggio che mi piace ripetere perdendomi tra i palazzi e le architetture in tufo. Da Ronciglione a Viterbo le città sono concepite come bijoux con piazze dove si trovano fontane scolpite dai grandi maestri. E poi Caprarola, il parco di Bomarzo, la splendida Civita di Bagnoregio uno dei borghi più belli d’Italia. Infine, ma non per ultimo, il lago di Vico: non è costruito e, facendo un volo di fantasia, sembra quasi di stare in Wyoming»