Corriere Fiorentino

La prima volta a Livorno e i rilanci in Regione

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Con la Lega alleata di governo, il Movimento Cinque Stelle è riuscito ad approvare l’introduzio­ne del reddito di cittadinan­za (che richiederà un salto di qualità dei centri per l’impiego), un sistema di welfare che ora cerca faticosame­nte di entrare in funzione. Tra le recriminaz­ioni del Carroccio c’è stata l’accusa verso un governo che ha dato la priorità a quel provvedime­nto rispetto alla Flat Tax. Quali prospettiv­e col centrosini­stra? Il caposaldo grillino non avrebbe vita facile, perché il Pd sul reddito di cittadinan­za non ha mai avuto una posizione fissa. Il primo ad introdurlo, a livello comunale, fu il sindaco Cinque Stelle di Livorno, Filippo Nogarin. Poi quando i grillini toscani proposero una legge regionale, il Pd rilanciò con una versione tutta sua. Senza però arrivare a compimento. A Roma, il primo a cercare di anticipare i Pentastell­ati fu Gentiloni, con il reddito di inclusione, fino a 400 euro per 400 mila famiglie. Ma quando il governo Conte ha approvato il reddito di cittadinan­za, fino a 500 euro per i disoccupat­i, è stato proprio Renzi a tuonare: «È diseducati­vo». (G.G)

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Un ufficio del Centro per l’impiego

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