Il fronte del tunnel Tav, tutti uniti sui pendolari
Sullo sviluppo delle ferrovie, la frattura emersa nel governo giallo-verde potrebbe riproporsi immutata in un esecutivo giallorosso. Il punto di rottura è il sotto attraversamento Tav di Firenze che il ministro delle infrastrutture, Danilo Toninelli, ha avversato al punto da definirlo «un grande disastro» e da avviare un’analisi costi-benefici che di fatto ha messo l’opera in stand by. Di contro, la Lega aveva, prima in modo timido, poi in modo netto, affermato la necessità del tunnel e della stazione Foster: «Il ministro deve far viaggiare gli italiani, non fermarli e lasciarli a piedi», ha detto Salvini un mese fa a Firenze, in riferimento anche al tunnel Tav. Quanto al Pd, il sì al progetto è cosa nota: celebre l’invito di Nardella a Toninelli («ministro vieni a vedere il Tav») e il sindaco ha anche manifestato davanti al gigantesco cratere della Tav di via Circondaria. E le ferrovie regionali? Tutti vogliono rafforzarle, ma le ricette sono diverse: per il Pd toscano e fiorentino sarebbe proprio il sotto attraversamento a liberare binari ai treni dei pendolari. (G.G.)