Rigore di La Gumina, l’Empoli in B inizia con una vittoria
Chi sale, chi scende: il borsino del calcio toscano Dai campionati professionistici a quelli dei dilettanti La Gumina nel finale regala la vittoria con la Juve Stabia alla prima
Ci è voluto un rigore dubbio alla fine. E in serie B conta la sostanza. Quella che è mancata all’Empoli dopo aver sperperato in lungo ed in largo nel primo tempo quando sembrava tutto facile, persino troppo, contro la Juve Stabia. Una neopromossa, a tratti apparsa molto modesta, che però a 15 minuti dalla fine aveva trovato il pareggio contro la grande favorita alla promozione che si è forse specchiata un po’ troppo nella sua superiorità.
D’altronde quando segni dopo neppure due minuti di gioco ti illudi che la strada sia solo in discesa: come il pallone spiovente che Filippo Bandinelli ha calciato al volo per inaugurare un campionato che il presidente Fabrizio Corsi e tutti nell’ambiente azzurro sperano possa essere quello della pronta risalita. Peraltro il mancino nativo di Firenze e vivaio viola è un pupillo dell’allenatore Cristian Bucchi che già lo ha avuto con sé nella scorsa stagione a Benevento.
Bucchi che non ha derogato al 4-3-1-2 nuovo vestito a partire dalla metamorfosi estiva: nove undicesimi sono nuovi rispetto alla scorsa stagione dopo le cessioni plurimilionarie dei gioielli (Bennacer, Krunic, Traorè, Di Lorenzo, Caputo) con i difensori Veseli e Nikolau (una comparsa l’anno passato) unici superstiti nella prima formazione titolare. Eppure è stato il grande assente del passato campionato a firmare il successo all’esordio: Antonino La Gumina che, entrato nella ripresa per un Mancuso non al meglio, 5 minuti dopo il pareggio subito dall’Empoli (di Cissè) ed a 10 dalla fine ha trovato e poi trasformato il rigore.
L’arbitro Massimi ha visto un braccio di Troest respingere la sua conclusione dal limite e l’attaccante siciliano dagli undici metri ha ritrovato il gol ad otto mesi e mezzo dall’ultimo, il 9 dicembre scorso. Uno degli unici due segnati in una stagione cominciata con il peso di essere l’acquisto più caro della storia dell’Empoli (9 milioni) e finita peggio, con un grave infortunio al tendine rotuleo che lo ha tenuto lontano dai campi dallo scorso marzo. Con questa responsabilità addosso, Nino non ha avuto paura di tirare un calcio di rigore.