La sinistra cerca il Pd e pensa di candidare Falchi alle primarie
Il sindaco di Sesto: fermiamo la Lega, ricostruiamo il centrosinistra. Del Ghingaro convoca i sindaci
Un vecchio militante della sinistra fiorentina lo dice così: «È il momento di ricostruire una casa comune». Quella del centrosinistra. Dopo anni di scontri feroci con il Pd, un pezzo di sinistra è pronta ad un’alleanza con i Democratici alle Regionali del prossimo anno. L’idea di fondo è una lista che tenga insieme sindaci civici, ambientalisti, mondo delle associazioni ed esprima una candidatura alle eventuali primarie di coalizione per la scelta del candidato governatore. E in molti hanno già in testa il nome di chi dovrà sfidare il cavallo o i cavalli messi in pista dai Democratici: il sindaco di Sesto Lorenzo Falchi, capofila dell’opposizione alla nuova pista di Peretola. Proprio a lui che nel 2016 strappò Sesto al Pd sarebbe affidato il compito di rappresentare le istanze di quella sinistra che, pur non rinnegando le battaglie di questi anni, vuole dialogare con i Democratici per creare un argine al centrodestra in Toscana.
Non è il solo nome possibile, perché anche il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro (civico di sinistra) ha le sue chance e per il 21 settembre chiama a raccolta «tutti gli amministratori» della regione per parlare della «Nostra Toscana». Falchi frena sulla candidatura alle primarie: «Ho preso un impegno con i sestesi fino al 2021 e voglio mantenerlo. Non cerco altri ruoli». Ma non nega di essere stato cercato «da diversi compagni» e si dice «pronto a dare il mio contributo». A cominciare dall’assemblea in programma sabato all’Sms di Rifredi che vedrà questa sinistra prendere una strada diversa da quella movimentista rappresentata in Consiglio regionale da Tommaso Fattori, indisponibile ad un’alleanza col Pd.
«Io leggo le dichiarazioni della segretaria regionale dei Democratici Simona Bonafè sulla necessità del dialogo — argomenta Falchi — e ci colgo una novità: mi sembra che il Pd abbia finalmente chiuso la stagione dell’autosufficienza. Non possiamo ignorarlo». Poi spiega il senso dell’operazione: «Abbiamo davanti tre sfide. Primo, fermare l’avanzata di questa destra pericolosa che per la prima volta nella storia parte favorita in Toscana: sarebbe un errore clamoroso pensare di aver già sconfitto Salvini solo perché ora è all’opposizione in Parlamento. Secondo — continua il sindaco di Sesto — ricostruire il centrosinistra. Terzo, ripensare il ruolo della Regione, a partire dall’emergenza lavoro, dalla sanità e dall’ambiente». E proprio su quest’ultimo punto Falchi sottolinea «il lavoro intelligente portato avanti in Consiglio regionale dal Pd e da Sì Toscana a sinistra (il gruppo di Fattori e Paolo Sarti, ndr) sull’economia circolare e non solo».
Epperò proprio agitando la bandiera della sostenibilità ambientale, Falchi è entrato in rotta di collisione col Pd sull’aeroporto. «Su Peretola la divisione mi sembra seguire una linea che non è Pd-sinistra, ma più complessa: il sindaco di Prato Matteo Biffoni, ad esempio, è un renziano della prima ora eppure è contrario al potenziamento», dice Falchi. «Nessuno nega che ci siano differenze col Pd, ma io credo che ci sia bisogno di aprire una pagina nuova e diversa. E per farlo bisogna partire dai punti di condivisione, non di divisione». Sembra uno spirito simile a quello di un altro sindaco contrario alla nuova pista, lo zingarettiano Emiliano Fossi di Campi, che parlando a Lady Radio invoca «primarie di coalizione, perché oggi il Pd da solo non ce la farebbe a vincere le Regionali». Ma due anti-Peretola in corsa forse sarebbero troppi anche per il Pd dialogante.