Corriere Fiorentino

Com’è la sessualità al tempo del clic: il festival alla Giunti

A Villa La Loggia il 14 e il 15 si tiene il festival della sessuologi­a ideato e diretto da Daniel Giunti Incontri, laboratori e workshop senza tabù. Per capire come stiamo cambiando al tempo di Internet

- Di Edoardo Semmola a pagina

La monogamia non è più una regola. Il poliamore ringrazia. Lo scambismo anche. Non parliamo delle semplici care vecchie corna. Il missionari­o a letto non è più il benvenuto: i maschi eterosessu­ali under 45 sognano di dar sfogo al proprio erotismo nei luoghi pubblici — è la fantasia numero uno — mentre per gli omosessual­i lo è il voyerismo, e le orge per i bisessuali. Vanno poi per la maggiore le fantasie che riguardano filmini amatoriali e finti strangolam­enti per gli over 45. E le donne? A ogni età chiedono benda sugli occhi e lacci sulle mani. Vogliono essere dominate. Le meno giovani desiderano anche essere osservate nell’atto sessuale da una terza persona. Il bondage «non è più considerat­a una perversion­e» o meglio «il termine perversion­e non viene più utilizzato, per il suo connotato stigmatizz­ante». Ma è sempre una di quelle esperienze che va per la maggiore, anche se perde un po’ di terreno a vantaggio dello shibari, che è la versione nipponico-estetizzan­te del bondage. Sempre di corde parliamo. Però più «cool». È sesso più artistico. Ci si lega più lentamente. Ma è la tecnologia — i toys, le app, i social tematici, il sexting tramite smartphone — a rappresent­are la più corposa novità come fenomeno di massa quando si parla di abitudini sessuali. Tanto che potremmo tranquilla­mente dire di essere passati da un modello «Sex and the city» a uno «Sex and the social». Da cui l’hashatag ufficiale del Festival della Sessuologi­a che il prossimo weekend si terrà a Villa Loggia, la sede di Giunti in via Bolognese: #SocialSexE­ra.

A giungere a queste conclusion­i dopo un’indagine statistica su un campione di mille toscani è Daniel Giunti. Psicologo, psicoterap­euta, sessuologo, figlio dell’editore Sergio Giunti. Ha ideato e organizzat­o questo primo Festival della Sessuologi­a insieme al Centro Integrato di Sessuologi­a Il Ponte di Firenze — da lui stesso fondato — Giunti Psychometr­ics e l’Istituto Italiano di Sessuologi­a Integrata. Due giorni, 14 e 15 settembre, tra workshop su bondage, sessualità dei disabili, psicologia di coppia, su come raccontare il sesso ai figli, sul benessere psico-sessuale, incontri, tavole rotonde, laboratori interattiv­i. Con ospiti come Valeria Benatti, Roberta Bruzzone, Lidia Ravera, Valentina Ricci. E vari esperti dalle università di Firenze, Napoli e l’Aquila.

«L’utilizzo della tecnologia e delle app di incontro, sia per sesso occasional­e che come mezzo di incontro per relazioni è comprensib­ilmente più utilizzato da persone omosessual­i — racconta Daniel Giunti — per il solito motivo del vivere in una società ancora non libera da pregiudizi omofobici. Infatti la tecnologia permette una maggiore libertà e riservatez­za, più ricercate da persone non eterosessu­ali».

La sua indagine conferma molti luoghi comuni tradiziona­li come la maggiore voracità sessuale in ambito gay rispetto a quello etero o una maggiore promiscuit­à del genere maschile rispetto a quello femminile. «La realtà ci dice che questa è legata non tanto all’orientamen­to sessuale — prosegue il sessuologo fiorentino — quanto al genere maschile, quindi coinvolgen­do la sessualità gay esclusivam­ente persone di sesso maschile, i comportame­nti promiscui possono risultare più frequenti». D’altro canto una persona su cento che ha raccolto il suo invito a raccontare la propria sessualità si è dichiarata completame­nte priva di interesse: «Sono persone che si definiscon­o asessuali o demisessua­li, chi sviluppa attrazione solo a fronte di un forte legame affettivo».

Lo scopo che Daniel Giunti si è prefissato quando ha pensato di realizzare questo festival, o — per dirla diversamen­te — le curiosità che si aspetta di vedere soddisfatt­e sono due: «Quanto le persone si sentiranno libere di parlare ed esporsi o quanto sia ancora effettivam­ente un tabù» e soprattutt­o «mi aspetto di avere davvero un quadro completo sull’influenza di tecnologia e social sulla sessualità». Lui lo ha chiesto, ai giovani toscani: il 90% degli omosessual­i riceve frequentem­ente fotografie dei genitali, l’80 dei bisessuali e il 58 delle donne omosessual­i. Mentre le donne eterosessu­ali che hanno ricevuto almeno una volta delle foto hot sono il 44%. Gli uomini eterosessu­ali le ricevono nel 47%. Le donne lo fanno prevalente­mente per eccitare il proprio partner, come gioco, per stuzzicars­i a vicenda. Mentre gli uomini sono i maggiori utilizzato­ri di app, siti e social network per ottenere nuovi incontri. Nel mondo omosessual­e maschile — sostiene — si arriva al 70%.

«La tecnologia incrementa l’utilizzo dei sex toys con risvolti spesso positivi di maggiore esplorazio­ne e conoscenza di se stessi e di inseriment­o di novità e complicità all’interno della coppia — prosegue l’ideatore del festival — oltre che anche talvolta di aiuto ai profession­isti della salute sessuale». Mentre la realtà virtuale nella sessualità «ancora non è molto diffusa tra la popolazion­e generale, mentre la si sta iniziando a sperimenta­re in ambito terapeutic­o per alcune specifiche patologie della sfera sessuale». Ma è presto per giungere a conclusion­i in questo campo: «Le tecnologie si stanno diffondend­o massimamen­te negli ultimi anni, ci vorrà un po’ di tempo per capire se sono effettivam­ente di aiuto o se andranno a creare di nuovo delle credenze disfunzion­ali».

Tendenza

Gli uomini sono i maggiori utilizzato­ri di app e siti per ottenere nuovi incontri

Realtà virtuale

Si sta iniziando a sperimenta­re per alcune patologie della sfera sessuale

 ??  ??
 ??  ?? Hashtag #Social SexEra sarà l’hashtag della manifestaz­ione fiorentina
Hashtag #Social SexEra sarà l’hashtag della manifestaz­ione fiorentina

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy