Corriere Fiorentino

Accademia, si riapre la partita

La prima mossa del nuovo ministro: nessun effetto immediato, ma il segnale è chiaro. In ballo anche Chiusi Franceschi­ni congela i decreti Bonisoli sui musei: la Galleria potrebbe tornare autonoma

- Ceccarelli, Dino, Semmola

Non è un ritorno al passato in toto ma è certamente una brusca frenata alla riforma Bonisoli quella su cui si sta lavorando in questi giorni al ministero dei Beni Culturali: il neo ministro Dario Franceschi­ni — per il pontiere dell’accordo Pd-Cinque Stelle, come si sa, è un ritorno nella stanza dei bottoni di via del Collegio Romano — ha ritirato «in via cautelativ­a», spiegano dal ministero, i decreti con cui Alberto Bonisoli aveva definito l’accorpamen­to della Galleria dell’Accademia e del Museo di San Marco alle Gallerie degli Uffizi, e tutto il comparto archeologi­co di Chiusi ai nascituri Musei nazionali etruschi con sede a Roma, e anche i decreti con cui venivano azzerati i consigli di amministra­zione dei musei autonomi per riportarli nell’alveo del ministero.

Per ora resta tutto congelato e dunque non ci saranno ulteriori passaggi di consegne: il direttore degli Uffizi Eike Schmidt che si era già messo alla guida dei due musei per ora ne resterà responsabi­le, e il 27 settembre si riunirà quello che doveva essere il Cda degli Uffizi e che forse a questo punto non sarà l’ultimo. Resta da capire quale sarà il destino dell’ex direttrice della Galleria dell’Accademia, Cecilie Hollberg, ancora appesa a un filo dopo che il 22 agosto le era stato dato il benservito via lettera, dello stesso Schmidt e in definitiva dell’autonomia dei grandi musei fiorentini che tanto stava a cuore al ministro Franceschi­ni quando guidava i Beni culturali sotto il governo di Matteo Renzi prima e di Paolo Gentiloni poi.

La mossa del ministro è stata resa possibile dal fatto che gli accorpamen­ti (Uffizi-Gallerie-San Marco e area archeologi­ca di Chiusi-Musei nazionali etruschi) e l’abolizione dei Cda era stata promulgata in virtù di tre decreti attuativi firmati da Bonisoli a cavallo di Ferragosto, il giorno prima e il giorno dopo, protocolla­ti sempre in quei giorni — diciamo in zona Cesarini per arrivare in dirittura d’arrivo prima della crisi di governo — e subito inviati alla Corte dei Conti che non li aveva ancora approvati. Giacevano lì, in attesa di un responso e dunque erano ancora zoppi — spiegano dal ministero.

Non solo, visto che in quei testi vi si leggevano anche una serie di regolament­i sulla gestione corrente dei musei — soprattutt­o sui procedimen­ti da seguire per portare avanti lavori di ristruttur­azione o anche di manutenzio­ne ordinari — che riportavan­o quasi ogni scelta in capo alle soprintend­enze, anche in questo caso la situazione a Roma e a Firenze resta sospesa. In definitiva qui a Firenze non si sa come procedere anche per avviare lavori normalment­e firmati dai direttori, compreso il riallestim­ento di sale espositive. Un esempio per tutti la definizion­e della sale del Cinquecent­o o di quelle degli Autoritrat­ti per gli Uffizi. Ma se è tutto fermo, e al ministero lo sanno, se nelle realtà che a Roma chiamano periferich­e il lavoro si è interrotto e «regna una grande confusione», si può sperare che non sia ancora per molto. Franceschi­ni ha in mente di prendere in mano tutta la questione già nei prossimi giorni e di inserire i nuovi regolament­i — da promulgare al posto di quelli firmati dal suo predecesso­re a Cinque Stelle — molto presto. Ha fretta e non potrebbe essere diversamen­te, perché tutto quanto si riterrà opportuno aggiornare — e dunque anche una nuova riallocazi­one del museo del David e una nuova organizzaz­ione amministra­tiva con o senza Cda — verrà inserito nel testo del decreto che il Consiglio dei ministri dovrà promulgare per rendere operativa la nuova organizzaz­ione del Turismo che adesso torna nelle competenze del ministero dei Beni culturali dopo che il governo gialloverd­e l’aveva assegnata all’Agricoltur­a.

«Noi tifiamo per il buonsenso — commenta il deputato di Civica Popolare Gabriele Toccafondi — Questo governo deve dare risposte, non complicare la vita; dialogare con i territori, non considerar­li nemici politici. Solo così allora avrà un senso. L’autonomia dei musei è uno strumento fondamenta­le di crescita economica, turistica e culturale ma anche di responsabi­lità». E la deputata Pd Rosa Maria Di Giorgi: «Abbiamo cercato di far cambiare idea a Bonisoli senza successo. Quindi per noi è naturale riesaminar­e la sua scelta, considerar­e le osservazio­ni critiche che gli addetti al settore ci hanno fatto pervenire e trovare la soluzione più equilibrat­a che noi riteniamo possa essere quella dell’autonomia».

Lo stop

Le misure del governo gialloverd­e erano in attesa del via libera della Corte dei Conti

I commenti Toccafondi: i territori non sono nemici politici Di Giorgi: recepite le critiche degli esperti

 ??  ?? Cecilie Hollberg ha perso l’incarico di direttrice dell’Accademia il 22 agosto scorso per effetto dei decreti Bonisoli
Cecilie Hollberg ha perso l’incarico di direttrice dell’Accademia il 22 agosto scorso per effetto dei decreti Bonisoli
 ??  ?? Eike Schmidt, per effetto delle misure volute dall’ex ministro 5 Stelle, guida il polo museale che va dagli Uffizi a San Marco
Eike Schmidt, per effetto delle misure volute dall’ex ministro 5 Stelle, guida il polo museale che va dagli Uffizi a San Marco
 ??  ?? Alberto Bonisoli
Alberto Bonisoli
 ??  ?? Dario Franceschi­ni
Dario Franceschi­ni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy