Olimpiadi nel 2032? Sì dei sindaci toscani all’idea di Nardella
Giani e Nardella: coinvolgiamo l’intera Toscana. «Però servono Tirrenica, Tav, aeroporto...»
Tanti sì dai sindaci toscani, di centrosinistra e di centrodestra, all’idea del sindaco Dario Nardella di candidare per le Olimpiadi 2023 Firenze e Bologna. Anzi, la Toscana e l’Emilia Romagna. Resta il nodo delle infrastrutture, non solo sportive. Il sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna rilancia sull’autostrada Tirrenica, il vicepresidente del Consiglio regionale Stella su Tav e aeroporto di Peretola.
Il sogno di un’Olimpiade «Firenze-Bologna 2032» potrebbe trasformarsi nella corsa di due intere regioni. Il presidente del Consiglio regionale toscano, Eugenio Giani, accoglie e rilancia l’idea dei sindaci Dario Nardella e Virginio Merola. «L’idea è buona — dice Giani — Però vedo quest’alleanza, più che tra Firenze e Bologna, tra la Toscana e l’Emilia Romagna perché ritengo che tanti sport d’acqua dovrebbero essere fatti sulla nostra incomparabile costa. Pensiamo ad una gara veliera a Punta Ala o al nuoto a lunga distanza all’Argentario». Così, lo stesso Nardella fa il passo avanti: «Sono d’accordo con Giani, è evidente che Firenze e Bologna devono rappresentare un asse intorno al quale poi si devono costruire dei sistemi regionali — spiega — Le nuove regole del Comitato olimpico internazionale (Cio) prevedono la candidatura di sistemi territoriali, non di una singola città. La proposta, poi, cresce in una logica di squadra, non c’è una corsa a chi lancia per primo l’idea».
Il sindaco di Firenze, che spiega di averne già parlato col presidente del Coni, Giovanni Malagò, elogia i Cinque Stelle per non aver bocciato l’idea come successe a Roma — «Lo scenario politico è cambiato: giusto dire che le Olimpiadi servono se portano nel territorio opere necessarie ai cittadini» — e riceve il placet anche da destra, col vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Stella (Forza Italia): «Appoggeremo con convinzione le Olimpiadi — dice — Ma servono infrastrutture: il governo dia subito un segnale su Aeroporto, Tav e Polo fieristico fiorentino. Senza dimenticare le terza corsie di A1 e A11, la Tirrenica, la Due Mari».
Tra i sindaci toscani, l’idea delle Olimpiadi 2032 riceve un coro di sì entusiastici. Ma il nodo resta quello delle infrastrutture. E non tanto di quelle sportive, che sarebbero almeno in parte finanziate dal Cio, ma quelle per far arrivare le masse di tifosi a destinazione: «L’idea delle Olimpiadi in Toscana mi piace talmente tanto che quasi quasi voglio presentare la candidatura di Grosseto 2032 — ride Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di centrodestra, ex nuotatore e pugile amatoriale — Noi potremmo ospitare il baseball, la vela all’Argentario, ci sono paesaggi meravigliosi per le gare di ciclismo... Però — aggiunge — Prima bisogna fare l’Autostrada Tirrenica, è una necessità a prescindere dalle Olimpiadi. Lancerò un nuovo appello al ministero delle Infrastrutture perché sblocchi la conferenza dei servizi».
Anche Matteo Biffoni, sindaco di Prato, è entusiasta: «Prato sarebbe la più solida e stretta alleata di Firenze e Bologna in questo progetto. E magari potremmo candidarci per ospitare la pallamano o l’hockey». E se servisse la nuova pista parallela di Peretola, cui si è sempre opposto? «Resterei contrario — risponde — Bologna ha un grande aeroporto, basta fare un collegamento veloce con Firenze». Qualcuno punto su un altro tipo di infrastrutture: «Abbiamo una grande tradizione sul ciclismo, un bel palazzetto per il basket, una piscina tra le più belle del centro Italia e un impianto del tennis niente male — dice il sindaco leghista di Montecatini Terme, Luca Baroncini — Ma se per ospitare le gare serve una valutazione seria sugli impianti, di sicuro ci candidiamo ad ospitare i tifosi con i nostri 12.000 posti letto». Un’altra candidata naturale è Barberino di Mugello, col lago di Bilancino pronto alle gare di canottaggio e canoa. Ma il problema è lo stesso che finora ha impedito l’ipotesi della Formula 1 al Mugello: la mancanza di infrastrutture che crea sicuri ingorghi in caso di grande afflusso.
E il grande stadio per l’atletica? Se Rocco Commisso, per la sua Fiorentina, porterà avanti la ristrutturazione del Franchi, chissà che Nardella non pensi di fare il nuovo impianto alla Mercafir. La pace olimpica, nell’antica Grecia, fu un principio inviolabile. Così destra e sinistra smettono di bisticciare: «Trovo che la proposta di Nardella sia sicuramente da prendere in considerazione, a prescindere dal colore politico — commenta Francesco Ferrari, sindaco di centrodestra di Piombino, città dalla grande tradizione del nuoto di fondo — Lo sport può essere strumento di crescita del territorio e le Olimpiadi possono avere ricadute importanti sia in termini economici che di visibilità». Un altro sì entusiastico ad ospitare i Giochi della XXXV Olimpiade arriva da Livorno: «Per forza, siamo la città più medagliata d’Italia e la seconda al mondo, con le nostre 550 medaglie tra Olimpiadi e Mondiali. Potremmo ospitare le gare di vela o la scherma — dice Luca Salvetti — Pisa una nostra concorrente sulla scherma? Non scherziamo, da questo punto di vista la rivalità neppure si pone: abbiamo avuto Nadi, Montano, Baldini, la Vecchi... E loro? Solo Salvatore Sanzo. Stravinciamo noi». Le competizioni sono già iniziate.
La competizione è aperta Grosseto si candida ad ospitare baseball e vela, Prato pallamano e hockey, Livorno la scherma, Montecatini ad accogliere i tifosi