Corriere Fiorentino

CONTRO QUEI CORI, SENZA OFFRIRE ALIBI

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(p.e) Che tristezza dover parlare ancora della strage dell’Heysel non come un ricordo doloroso per tutti, ma come occasione di odio. L’odio che a 34 anni da quella tragedia continua a manifestar­si nei cori della curva Fiesole. Vorrebbero offendere la Juve. Invece intonano l’inno della stupidità violenta che diventa disumanità.

Come ha scritto ieri Antonio Montanaro, apprezziam­o moltissimo l’idea di calcio come festa popolare che coltiva il nuovo presidente della Fiorentina. E ancor di più ci sono piaciuti i suoi gesti, i saluti alle curve degli avversari sia in casa che in trasferta. Ora aspettiamo la partita di sabato con i bianconeri al Franchi. La Fiesole accoglierà l’invito al rispetto di tutti, pur nella passione sportiva, lanciato da Commisso nel forum al nostro giornale?

Il segnale arrivato sabato scorso dalla festa dei tifosi è pessimo, come comprovato da un video. Un motivo in più per non arretrare di un centimetro in questa battaglia contro gli incivili. Senza fornire alcun alibi. In un’intervista alla Gazzetta dello Sport il sindaco Nardella ha detto che «Firenze non è questa» e che la responsabi­lità è individual­e. Certo, bisogna colpire i colpevoli, ma purtroppo Firenze è anche questo, e lo dimostra la cortina di silenzio con cui da più parti si cerca di nascondere il rumore di quei cori.

La Fiorentina invece ha parlato. Con parole chiare di condanna. Non è poco in un mondo del calcio intriso di mille complicità.

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