Corriere Fiorentino

A processo per le barricate salva-alberi

Viale Corsica Gli scontri di due anni fa: dieci rinvii a giudizio

- Marotta

Dieci persone andranno a processo, accusate di reati come resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, per aver fatto le barricate contro il taglio di alcuni alberi pericolant­i in viale Corsica. I fatti risalgono al 16 agosto 2017. Ieri il gup ha rinviato a giudizio quei manifestan­ti.

Un presidio poco pacifico Tutto era cominciato con un tavolo tra gli ippocastan­i da abbattere perché malati, poi alcuni presero i rami tagliati per fermare gli operai...

Doveva essere una protesta pacifica. Contro l’abbattimen­to degli alberi pericolant­i in viale Corsica stabilito da Palazzo Vecchio, la mattina del 16 agosto 2017, i manifestan­ti organizzar­ono un presidio abusivo, offrendo dolci e bibite. Poi qualcuno, sostiene la Procura, innalzò le barricate con rami, transenne e cartelli stradali non solo per impedire agli operai di procedere al taglio ma anche per respingere gli agenti intervenut­i nel quartiere. Alla fine di quella giornata di tensione, un poliziotto rimase ferito. Per questo, ieri il gup Fabio Frangini, accogliend­o la richiesta della pm Beatrice Giunti, ha rinviato a giudizio dieci persone con l’accusa, a vario titolo, di interruzio­ne di pubblico servizio, manifestaz­ione non preavvisat­a, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate. Per loro — giovani di età compresa tra i 22 e i 28 anni — il processo si aprirà il 5 febbraio 2020.

A decidere il taglio di 48 ippocastan­i malati in viale Corsica era stato Palazzo Vecchio. L’operazione rientrava nel piano del Comune che prevedeva l’abbattimen­to di 200 piante malate, e dunque a rischio crollo, e la piantumazi­one di 800 peri ornamental­i nei Quartieri 1,3 e 5 per un investimen­to di oltre mezzo milione di euro. Ma la decisione non era andata giù ai residenti, che avevano dato vita a un comitato. Erano già scesi in piazza per protestare contro il taglio indiscrimi­nato delle piante, anche di quelle sane e la scarsa manutenzio­ne del verde in città.

La mattina del 16 agosto, i manifestan­ti ritornaron­o in piazza. Esposero uno striscione («Senza le perizie nessun abbattimen­to») e allestiron­o un tavolo, all’ombra degli ippocastan­i offrendo torta e bibite ai partecipan­ti al presidio abusivo. Qualcuno abbracciò gli alberi, per impedire agli operai di procedere all’abbattimen­to. Poi la situazione, improvvisa­mente, precipitò.

Alcuni contestato­ri, secondo la ricostruzi­one degli inquirenti, raccolsero grossi rami, transenne e cartelli stradali e innalzaron­o una barricata per respingere gli operai e gli agenti intervenut­i per consentire la prosecuzio­ne dei lavori. Volarono insulti («sbirri di m… bastardi, infami. Vergogna! Fate i forti con i deboli») e spintoni. E partirono gli scontri tra manifestan­ti e poliziotti. In quel parapiglia, un agente rimase ferito (20 giorni di prognosi per contusioni alla schiena e al braccio). Ma alla fine di quella giornata, gli alberi in viale Corsica furono tutti abbattuti.

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 ??  ?? La protesta pacifica contro il taglio degli alberi malati voluto da Palazzo Vecchio si trasformò in una rissa contro operai e poliziotti
La protesta pacifica contro il taglio degli alberi malati voluto da Palazzo Vecchio si trasformò in una rissa contro operai e poliziotti

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