Corriere Fiorentino

Il primo incontro ad Arezzo sulle Vite A ritmo di musica

- Di Chiara Calcagno a pagina

Si respira bellezza varcando il maestoso portone spalancato su Piazza Grande. Soffi di emozioni che fondono antiche parole, morbide sonorità e suggestive immagini. Si legge l’opera di Giorgio Vasari, nel luogo dove tutto ebbe inizio. Prima dell’artista di corte di Cosimo I, prima del progettist­a del nuovo Palazzo Vecchio, degli Uffizi e del Corridoio Vasariano, c’era solo un ragazzo rimasto orfano e in miseria, che nella Comunità di Santa Maria della Misericord­ia, in Arezzo, trovò rifugio e sostegno. In dote portava un immenso talento.

Ieri al Palazzo di Fraternita, che custodisce il testamento dell’artista, moderato dalla giornalist­a Chiara Dino, si è svolto il primo dei tre incontri organizzat­i dal Corriere Fiorentino per ascoltare le «Vite» del Vasari riscritte da Enzo Fileno Carabba per le pagine del quotidiano. «Non nascondo l’emozione di trovarmi qui – ha dichiarato il direttore del Corriere Fiorentino Paolo Ermini aprendo l’iniziativa – è una serata di grande suggestion­e artistica ed è la prima vera uscita pubblica ad Arezzo del nostro giornale. Fin dalla sua nascita, il nostro obiettivo è sempre stato quello di imporci come testata regionale dando voce a tutte le province toscane. E siamo orgogliosi di proporre un evento di questo spessore proprio nella città di Arezzo». La serata, voluta dal Primo Rettore e dal Magistrato della Fraternita dei Laici, ha preso il titolo di «Il Vasari riletto nella sua Arezzo» ed è stata allestita con il patrocinio del Comune di Arezzo in collaboraz­ione con CaMu (Casa della Musica di Arezzo), Scuola di Musica di Fiesole diretta dal sovrintend­ente Lorenzo Cinatti, Fondazione Guido D’Arezzo e Prodigio Divino. Presenti il sindaco Alessandro Ghinelli che ha ricordato l’affascinan­te amore di Vasari per l’architettu­ra e il Primo Rettore della Fraternita Pier Luigi Rossi che ha sottolinea­to l’importanza della scrittura per l’artista che mai si dimenticò di essere aretino. L’attore Giovanni Pruneti ha dato voce e interpreta­zione alle riscrittur­e de Le vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architetto­ri, l’opera più famosa del poliedrico Giorgio Vasari, il primo libro organico di storia dell’arte. Vasari fu pittore, architetto di pregio e eccelso storiograf­o. Appassiona­to e meticoloso, possedeva un giudizio estetico accurato e acuto. E le vite vasariane, filtrate dalla penna moderna, entusiasta e divertita di Carabba mostrano aspetti inediti della vita degli artisti, aneddoti e avventure che ne delineano le personali

❞ Alla Casa della Musica nel Palazzo di Fraternita il primo dei tre omaggi a un maestro che non ha mai dimenticat­o le sue origini

tà. «È archeologi­a narrativa — spiega Carabba — dove episodi reali sono arricchiti da altri inventati ma plausibili. La leggenda è importante quanto la storia. Ogni vita indaga uno stato d’animo o uno stato di grazia». C’è Buffalmacc­o, talentuoso, intelligen­te, pigro; sapeva divertirsi e lo fece fino alla fine. Celebri le sue burla che sempre celavano un’importante lezione. L’ostinato Cimabue, primo fumettista, che quando non gli piaceva una sua opera la gettava in Arno adirato per poi ripescarla insieme Giotto e Gaddo Gaddi. E proprio Giotto, suo allievo, umile e sensibile. Curava i dettagli, le forme, le proporzion­i e riusciva a trasmetter­e le sensazioni e le cose che non si vedono. Ogni lettura è stata accompagna­ta dalle note al saxofono del duo Meissa composto da Alda Dalle Lucche e Giulia Fidenti che hanno arrangiato spartiti rinascimen­tali a strumenti moderni creando sonorità uniche. Poi le immagini coraggiose ed evocative di Liza Schiavi che hanno preso spunto da un episodio del racconto per delineare un particolar­e aspetto del carattere dell’artista. I prossimi appuntamen­ti saranno sabato 28 settembre con le vite di Masaccio, Filippo Lippi e Botticelli e giovedì 3 ottobre con Piero della Francesca, Luca Signorelli e Bartolomeo della Gatta.

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