Corriere Fiorentino

Intervista alla figlia dell’allenatore che amava il viola

La figlia e la partita del cuore del «Mondo»

- Di Matteo Magrini a pagina

In quel...Mondo, bisogna entrare in punta di piedi. Gente semplice, col cuore grande, ma ancora gonfio di dolore. Emiliano Mondonico se ne è andato soltanto un anno e mezzo fa (il 29 marzo 2018) e, alla vigilia di Atalanta Fiorentina, è impossibil­e non pensare a lui, e a quello che ha lasciato.

Perché il suo...Mondo, è ancora pieno di lui. Milano, dove vivono i nipoti (Gaia, 7 anni, e Lorenzo 17), Torino, Firenze, Cremona, Bergamo. Tutte le città dove il mister ha messo piede. E Rivolta d’Adda. Casa sua. Dove vive la figlia Clara. «Se mi guardo intorno tutto mi parla di lui». Era un rapporto forte, il loro. E basta ascoltare le parole di questa donna forte come il marmo per capirlo. «Spero di trovare in me anche solo una minima parte del suo coraggio. Ho il dovere di non dimenticar­e i suoi insegnamen­ti, il suo sorriso. Soprattutt­o, il suo “ciao bimba”». Non è semplice raccontare chi era Mondonico. «Un uomo diretto, leale e sincero — spiega Clara — non si è mai nascosto dietro al personaggi­o. E credo che non sia da tutti».

No. Non lo è. Soprattutt­o nel calcio di oggi. Troppo spesso teatro di tensioni, risentimen­to, odio. «Ma questo sport è sempre stato una valvola di sfogo. Solo che adesso è più semplice dargli la colpa di tutto. Non voglio essere fraintesa — chiarisce la figlia del mister — trovo imbarazzan­te che nel 2019 ci sia ancora qualcuno che giudichi una persona per il colore della pelle ma forse dovremmo fare tutti un esame di coscienza e pensare a come ci comportiam­o ogni giorno. Non solo durante quei 90 minuti». Parole di chi è stata cresciuta da una persona che, fino all’ultimo, ha messo prima gli altri, poi se stesso.

Basta pensare a come ha speso gli ultimi anni. Alla guida di un gruppo di alcolisti che nel pallone, e negli insegnamen­ti del Mondo, hanno trovato la forza. «Diceva sempre che la soddisfazi­one più grande era vedere il loro sorriso, la loro voglia di ricomincia­re. Ha fatto in modo che si sentissero importanti». Clara, quel progetto, (con la Fondazione Emiliano Mondonico) lo sta portando avanti. «Ci metto tutta me stessa perché, egoisticam­ente, è l’unico modo per non farlo andare via».

Pensi a lui, al calcio, alla Fiorentina, alla morte. E non puoi non pensare a Davide, scomparso pochi giorni prima che il mister lo raggiunges­se. E c’è una foto (era la serata per la festa dei 90 anni viola) che strappa il cuore dal petto. Loro due, un sorriso. «Astori è stato suo giocatore a Cremona e avevano legato molto, quell’immagine parla da sola». Già. Firenze. E che serata, quella. «Aveva gli occhi lucidi perché quella cavalcata

❞ Riportare la Fiorentina in serie A è stata la sua più grande soddisfazi­one, la Dea invece è stata la sua seconda famiglia

è stata dura. Ma lui diceva sempre: “sai che soddisfazi­one riportare in A la Fiorentina?». E pazienza se il finale insieme non è stato dei migliori. «Non si può fare la guerra in casa propria. Meglio lasciarsi». Senza perdersi, però.

Soprattutt­o con i ragazzi del 7Bello. Il suo Viola Club. «Gli hanno dedicato una stella, e sono sicura che papà, su quella stella, passi diverso tempo». Per Clara, la Fiorentina, «è la squadra del cuore, è la sua felicità quando l’hanno chiamato, è il suo abbraccio per la promozione, quello con Riganò». Fiorentina, Torino. E Atalanta. «La Dea è stata la sua seconda famiglia», spiega sua figlia. E chissà cosa avrebbe detto vedendola in Champions. «Tanta roba! Avrebbe esclamato. Ne avrà parlato con Cesare ed Achille (Bortolotti), con Ivan (Ruggeri), con Mino (Favini), con Franco (Previtali) e avranno gioito insieme. E con Chicco (Pisani) avranno discusso su quando buttarlo dentro per fare un po’ di casino nella difesa avversaria». Impossibil­e, sapere per chi avrebbe fatto il tifo domenica. «Si godrà la partita. Perché il calcio è la sua vita, la sua passione. E il pallone è l’amico vero e sincero che non lo tradirà mai».

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 ??  ?? Emiliano Mondonico insieme alla figlia Clara A destra in piazza Santa Croce nella veste di Magnifico Messere
Emiliano Mondonico insieme alla figlia Clara A destra in piazza Santa Croce nella veste di Magnifico Messere
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